Come sfruttare l’energia del mare

Le maree non sono altro che movimenti alterni e periodici di grandi masse d’acqua, causati da fenomeni di attrazione della luna e del sole. Si può usare questo salto d’acqua anche per produrre energia elettrica, una produttività industriale di cui non si parla mai abbastanza. L’idea di impiegare questa formidabile sorgente di energia intermittente, ma soprattutto inesauribile, risale addirittura all’XI secolo: a quel tempo, infatti, si utilizzavano i cosiddetti “mulini a marea” sulle coste atlantiche della Francia, della Spagna e della Gran Bretagna. Più recente, invece, è la centrale che sfrutta questo fenomeno alla foce del fiume Rance sulla Manica, in una zona dove l’alta marea è particolarmente sensibile. Un’alternativa importante dal punto di vista industriale viene offerta dalle onde.

Nello specifico, si è pensato di sfruttare questa energia intermittente raccogliendola direttamente in mare, prima che le onde stesse vadano a infrangersi sul litorale. La forza di queste ultime dipende essenzialmente dal sole, visto che è causa di quei venti che, a loro volta, generano il moto ondoso. Il Giappone, in particolare, ha sperimentato queste stazioni che sfruttano tale fenomeno: intorno alla centrale, vengono posti dei galleggianti, liberi di muoversi in base al movimento delle onde. Il moto alternativo che ne scaturisce è volto a comprimere l’aria in camere speciali. L’aria compressa, poi, fa funzionare delle turbine che sono collegate ai generatori elettrici.

In questo modo, l’energia meccanica delle onde viene trasformata in energia elettrica. Infine, si può anche usare l’energia termica del mare, sfruttando la differenza di temperatura che esiste tra due zone o due punti delle acque marine. In una centrale marina che è in grado di sfruttare l’energia termica del mare, il calore delle acque superficiali viene utilizzato per far evaporare un fluido adatto come può esserlo l’ammoniaca: quest’ultima, sotto forma di vapore sottoposto a pressione, viene immesso in una turbina collegata a un generatore elettrico.