La conferenza sul mancato sviluppo industriale di Caserta

308984_0_1È stata fissata per oggi pomeriggio a Caserta una interessante conferenza sullo sviluppo industriale della città campana. Alle 18, infatti, l’onorevole Paolo Pietro Broccoli interverrà presso la Libreria Feltrinelli per approfondire tale argomento, un incontro che è stato reso possibile dall’associazione Liberalibri. La provincia casertana si è sempre caratterizzata per la sua impronta fortemente imprenditoriale, dunque c’è parecchio di cui parlare. In particolare, gli anni Sessanta sono stati il momento storico in cui si è pienamente compiuto il processo di industrializzazione, nonostante lo stato attuale delle cose non faccia pensare a qualcosa del genere a così poca distanza di tempo.

D’altronde, bisogna ricordare che il Porto di Napoli non è molto distante, come anche i collegamenti stradali con altri centri, di conseguenza questa posizione privilegiata è stata sfruttata per puntare a obiettivi ambiziosi. Purtroppo, gli errori sono stati numerosi, visto che la strada seguita non è stata quella più giusta per il territorio in questione, senza dimenticare che il progetto è stato poi sospeso. Dunque, la deindustrializzazione ha provocato ancora più danni dell’industrializzazione vera e propria. L’aspetto odierno è il risultato delle situazioni che si sono appena descritte, dato che l’intero Mezzogiorno non può certo definirsi pienamente industriale, per non parlare del settore terziario. Dedicare una intera conferenza a Caserta non è certo una scelta casuale, in quanto si tratta di un caso molto interessante e che merita la giusta attenzione.

L’industrializzazione locale doveva procedere a tappe forzate, ridimensionando la superficie collettiva da destinare alle coltivazioni del settore primario; allo stesso tempo, la deindustrializzazione ha sfruttato gli stessi ritmi, puntando a una espansione territoriale, una vera e propria contraddizione. L’evento odierno servirà a ricordare tanti fatti che magari sono stati dimenticati: tra gli interventi da sottolineare vi sono quello di Vincenzo De Rosa e quello del giornalista Andrea Iannello, per non parlare dell’esposizione a cura del maestro Gerardo Del Prete.