Archeologia industriale: a Perugia un’attesa conferenza

La prossima settimana si aprirà in maniera molto promettente per l’archeologia industriale del nostro paese: la giornata del 16 gennaio, infatti, prevede nella propria agenda una conferenza stampa molto importante che si terrà a Perugia e che andrà a riguardare una proposta di legge relativa a tale argomento. L’appuntamento è stato fissato presso Palazzo Cesaroni, uno degli edifici più interessanti del capoluogo umbro, in cui il consigliere regionale Gianfranco Chiacchierini farà conoscere nel dettaglio quali sono i vantaggi di tali norme. Tra l’altro, l’evento sarà impreziosito dalle presenze di autorevoli personalità, quali, in primis, Renato Corvino, storico e professore presso l’Università perugina, nonché numero uno dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (Aipai).

Chi meglio di lui, un vero e proprio esperto di questo settore, potrà arricchire i discorsi che si terranno fra tre giorni? La proposta legislativa ha un intento ben preciso. In effetti, Chiacchierini ha in mente di valorizzare, promuovere e intensificare la fruizione del nostro patrimonio archeologico: l’Italia è molto ricca da questo punto di vista, ma non è ancora riuscita a sfruttare al meglio tale risorsa. L’attenzione verrà focalizzata sull’archeologia umbra ovviamente, cercando di mettere in evidenza i pregi economici, storici e culturali. Appunto, che cosa ha da offrire questa regione in fatto di archeologia industriale? Un esempio molto importante è fornito dal piccolo comune di Todi: è qui, infatti, che si stanno studiando diversi progetti interessanti.

Il ponte di ferro sul fiume Tevere è stato per il momento accantonato, ma lo stesso destino non dovrebbe toccare all’allestimento della necropoli di origine ellenistica che è stata scoperta nei pressi di un ex oleificio. In questo caso, si potranno ammirare le sepolture e i sarcofagi dell’epoca in questione, segno che l’archeologia industriale può sempre riservare sorprese gradite, una riscoperta di luoghi che vengono dimenticati troppo in fretta (l’intera esposizione verrà a costare nello specifico 124mila euro).