Confindustria critica la poca incisività della Manovra

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L’unione degli Industriali italiani – Confindustria – torna a sollevare il problema paese, mettendo in luce i nodi ancora irrisolti dell’economia e della società italiana con particolare riferimento alla Legge Stabilità 2014, che si presenta in questi giorni in Senato, dopo mesi di modifiche e di emendamenti, per avere la sua approvazione definitiva. 

Anche i Giovani di Confindustria sono insoddisfatti della Legge di Stabilità

Già da tempo, tuttavia, Confindustria aveva messo in risalto la poca incisività della Manovra finanziaria, che non riesce a risolvere ancora i grandi problemi che affliggono il paese e il suo mondo produttivo, come quello della disoccupazione, della riduzione dei consumi, dei redditi e dell’aumento della pressione fiscale.

>Il Presidente di Confindustria commenta le misure della legge di Stabilità

Gli esperti di viale dell’Astronomia a Roma vedono ancora buio attorno al paese nonostante la fine della recessione più nera. Gli effetti sono ancora in atto. In questa situazione, tuttavia, la Legge di Stabilità porterà nel 2014 solo un leggerissimo sollievo, facendo riprendere il PIL solo di uno 0,1 o di uno 0,2 per cento rispetto all’anno precedente. Senza contare il fatto che la Manovra sarà capace di produrre anche effetti restrittivi che si sommeranno a quelli espansivi.

Le persone senza lavoro in Italia sono oggi più di 7 milioni e i nuovi poveri raggiungono quasi i 5 milioni. Dal 2007 ad oggi, inoltre, sono andati in fumo più di 200 miliardi di reddito. Per il 2014, quindi, gli esperti di Confindustria prevedono un incremento del PIL allo 0,7 per cento, mentre nel 2015 si attesterà allo 1,2 per cento.

Per quanto riguarda la pressione fiscale, invece, nel 2014 il peso delle tasse scenderà marginalmente al 43,9 per cento e il debito pubblico è visto in crescita al 129,8% del PIL.