Leghe metalliche: la cementite

La cementite è un prodotto industriale di cui si parla poco, ma che ha degli utilizzi molto interessanti e vari. In effetti, si tratta di un carburo di ferro che è composto in larga misura dal ferro (la quota complessiva supera addirittura il 93%) e per il resto da carbonio (una quota variabile tra il 6 e il 7%). Come si può intuire piuttosto facilmente, il metallo in questione non è altro che un costituente delle leghe del ferro col carbonio; tra l’altro, la sua denominazione vera e propria può anche cambiare e si può parlare di cementite primaria quando essa va a separarsi direttamente dalla fase liquida, così come avviene nel caso del raffreddamento delle ghise, vale a dire di quelle leghe che hanno un tenore di carbonio che è superiore all’1,78%.

Quando si ha a che fare con gli acciai, al contrario, ovverosia con quelle leghe che presentano un carbonio inferiore alla percentuale appena menzionata, la cementite viene a formarsi per la decomposizione dell’austenite, cioè di una fase che è abbastanza solida: in questo secondo caso, essa prende il nome di cementite secondaria. Tra l’altro, nel caso di una temperatura ordinaria, la cementite si trova anche come costituente della cosiddetta perlite (la roccia vulcanica effusiva che di solito presenta un colore variabile tra il grigio e il rosa).

Vi sono altre caratteristiche che vanno sicuramente accennate. Ad esempio, attraverso un’attenta analisi al microscopio, ci si può accorgere che, in seguito a un attacco chimico, la cementite tende ad apparire in degli ammassi granulari; talvolta, poi, essa ha un aspetto aghiforme oppure è disposta come una pellicola che circonda i granuli di perlite. Un ultimo accenno lo merita la incredibile durezza di questo metallo, la quale può anche superare le seicento unità Brinell. Di conseguenza, la cementite è anche molto fragile e non presenta alcun tipo di allungamento.