Prodotti industria alimentare: la crisi della carne rossa

La Coldiretti Piemonte ha lanciato l’allarme per la carne rossa, che sta vivendo in una vero e proprio periodo di crisi.

Periodo che va ricercato nel poco uso che ne fanno le famiglie a causa delle crisi economica, nell’assenza di questa tipo di carne nelle diete e l'”ostracismo” delle scuole, restie a dare ai proprio alunni cibi basati sulla carne rossa.

In più, il settore agricolo, per produrre la carne rossa di qualità, deve utilizzare determinati alimenti per gli animali, soprattutto i cerali, che nell’ultima stagione hanno visto lievitare i loro prezzi.

Fattori che hanno portato la Coldiretti Piemonte a prendere provvedimenti, che nella pratica si traducono in: mantenere alta la qualità della carne, rilanciare i consumi e riconoscere agli allevatori il prezzo appropriato per il loro lavoro.

Questi provvedimenti si ramificano in rapporti con le istituzioni per una campagna a favore delle carni rosse, e in quelli con gli allevatori per rendere il prodotto più appetibile. In linea generale l’obiettivo di Coldiretti è teso a sponsorizzare una campagna di informazione sulla carne rossa, partendo soprattutto da più giovani.

Marcello Gatto, membro di Giunta Coldiretti, e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte hanno così fotografato il problema:

“Riteniamo che la crisi dei consumi di carni rosse possa essere superata ancora una volta con la stretta alleanza con i consumatori e le loro associazioni anche per promuovere una corretta informazione che riporti il giusto equilibrio nelle diete alimentari di tutti i giorni.

Dall’altra, occorre evidenziare gli sforzi compiuti dal mondo economico per rendere di facile e veloce utilizzo le carni rosse in cucina. Non possiamo però non evidenziare come la grande distribuzione organizzata manchi spesso all’appello in termini di collaborazione reale”.