Seconda Rivoluzione Industriale: il primo motore a benzina

Il brevetto ufficiale del primo motore a benzina si deve all’ingegnere tedesco Gottlieb Wilhelm Daimler, il quale lo perfezionò nel 1883.

La sua invenzione rappresentò uno dei perni principali della Seconda Rivoluzione Industriale: in effetti, l’obiettivo principale di Daimler e del suo socio Wilhelm Maybach era quello di creare dei motori da destinare all’industria automobilistica, allora agli albori, di piccole dimensioni ma in grado di generare alte velocità. Il progetto in questione beneficiò della prima combustione interna a due tempi, un’innovazione che fu anche testata sulle navi.


Questo motore, ribattezzato fraternamente come Grandfather Clock per la sua somiglianza con gli orologi a pendolo, consentì allo stesso Daimler di dare un impulso decisivo al settore, tanto che nel 1926 si arrivò alla fondazione di un colosso aziendale come la Daimler-Benz. Le caratteristiche principali del motore in questione sono diverse: si possono citare, ad esempio, le architetture a più cilindri, i basamenti in ghisa, la distribuzione a un albero a camme in testa e il monoblocco di tipo sottoquadro.

Nel corso degli anni la potenza è aumentata in maniera progressiva, con rapporti di compressione nuovi di zecca. A Daimler e Maybach si deve anche la prima motocicletta della storia, la Reitrad, oltre agli esperimenti sulle carrozze con motori da 1,1 Cavalli Vapore.