La varechina, dalla Rivoluzione Industriale ai giorni nostri

La varechina è universalmente nota come disinfettante e sbiancante per utilizzi industriali e casalinghi.

Ma forse in pochi sanno che la sua origine è francese: in effetti, nel 1796, e quindi nel pieno sviluppo della prima Rivoluzione Industriale, viene inventato questo prodotto, il quale altro non era che ipoclorito di sodio, “eau de labarraque” come lo chiamavano i transalpini. L’industria tessile è stata la prima a beneficiare dei principali vantaggi della varechina, il nome scelto per battezzare un sistema di produzione dei primi anni del Novecento.


Nel corso della Prima Guerra Mondiale essa contribuì a contrastare le precarie situazioni igieniche dei luoghi del conflitto e il successo fu immediato grazie all’immediata reperibilità e alla forte azione disinfettante. La produzione venne poi estesa al comparto elettrolitico, ampliando gli utilizzi della varechina come soda caustica, cloro e molto altro.

Oggi, il principale uso è quello commerciale e domestico, visto che l’unione del prodotto insieme ad altri detergenti permette di eliminare lo sporco in profondità: si tratta infatti di un ossidante delle molecole biologiche molto potente, anche se le concentrazioni superiori al 10% vengono classificate come “corrosive”. Non bisogna infine dimenticare le soluzioni destinate al trattamento delle acque potabili, con degli impianti moderni e all’avanguardia che si trovano soprattutto in Sardegna.