Prodotti della chimica industriale: il tallolio greggio

Il nome non è molto noto, ma si tratta di una risorsa fondamentale per quel che concerne la chimica industriale. Il tallolio è un sottoprodotto oleoso che può essere ottenuto dai residui liquidi della lavorazione del legno, in particolare quello dei pini. Tali residui liquidi vengono fatti evaporare fino a quando non si riesce a far separare uno strato piuttosto saponoso, più o meno compatto, il quale viene acidificato con l’acido solforico. In questa maniera, si può avere un trattamento opportuno che è in grado di separare un liquido di colore dal marrone al nero, il quale non è altro che il cosiddetto tallolio greggio, una miscela di acidi grassi, acidi resinici, steroli, alcoli superiori e altri componenti, la cui composizione dipende appunto dall’origine e dal metodo di preparazione ed è anche soggetta a variazioni di un certo tipo.

Questo vuol dire che gli acidi in questione beneficiano di percentuali differenti, ad esempio quelli grassi tendono a variare in genere dal 20 al 60%, mentre l’insaponificabile dal 5 al 10%. Il peso specifico, inoltre, più precisamente quando si ha a che fare con una temperatura pari a quindici gradi, oscilla tra 0,95 e 1 grammo per centimetro cubo. Il tallolio grezzo viene sottoposto al processo di raffinazione attraverso la distillazione a pressione ridotta oppure in corrente di vapore; durante il processo di distillazione le sue caratteristiche chimiche vengono modificate in maniera sostanziale.

Il tallolio è molto utile per la preparazione di saponi molli, molto usati soprattutto nei paesi scandinavi, mentre nella preparazione dei saponi duri non può essere impiegato in una misura che sia superiore ai venticinque punti percentuali. Viene anche usato, infine, con ottimi risultati, in qualità di olio emulsionante, per la preparazione di saponi speciali destinati all’industria tessile, di oli siccativi e di oli solfonati; il residuo della distillazione è sfruttato nella fabbricazione di alcuni tipi di inchiostro.