Chimica industriale: l’acido acetico

L’acido acetico viene preparato dalla chimica industriale mediante una varietà di metodi, dei quali i più utilizzati sono senza dubbio l’ossidazione biologica (manifattura dell’aceto) e la sintesi catalitica dell’acetilene. Tale acido è un importante intermedio in moltissime reazioni di biosintesi ed è presente come costituente naturale di molti fluidi biologici e di succhi vegetali. L’acido acetico puro viene spesso chiamato anche “glaciale”: si tratta di un liquido incolore, il cui punto di ebollizione è pari a 118 gradi, mentre la temperatura di congelamento è fissata a poco meno di diciassette gradi. L’azione corrosiva, inoltre, è molto forte.

Per quel che concerne la preparazione vera e propria, sono stati messi a punto molti processi su scala industriale. Le reazioni che costituiscono la base della maggior parte di questi metodi sono la preparazione dell’acetilene dal carburo di calcio, l’idratazione catalitica dell’acetilene ad acetaldeide e l’ossidazione in fase vapore dell’acetaldeide ad acido acetico. Quest’ultimo processo, in particolare, rappresenta una sintesi molto semplice e il materiale di partenza, vale a dire il carburo di calcio, si prepara in maniera molto semplice con un processo all’arco elettrico, attraverso l’ossido di calcio e il carbone. La preparazione dell’acido in questione consiste in una fermentazione nella quale alcuni carboidrati come l’amido, lo zucchero o il malto fermentano per dare origine ad alcool etilico, da ossidare successivamente ad acido acetico.

Questa ossidazione finale può essere effettuata da numerose specie di batteri aerobici e l’acetato prodotto contiene di solito dal 5 al 10% di acido acetico. Quest’ultimo viene poi recuperato dalla soluzione attraverso una opportuna distillazione. Quali sono i principali usi industriali? Tale acido viene impiegato soprattutto nella preparazione di acetati metallici (processi di stampa), di materie plastiche come l’acetato di polivinile e l’acetato di cellulosa (preparazione del rayon), degli esteri volatili come l’acetato di etile e l’acetato di amile (vernici e lacche) e dell’acetone, ottenibile con un riscaldamento a trecento gradi.