L’utilizzo commerciale e industriale dell’acido borico

L’acido borico si presenta tradizionalmente come una sostanza bianca cristallina, solubile in acqua e presente in molti organismi viventi, oltre ad essere concentrata in determinati minerali. La scoperta in questione si deve al chimico olandese Wilhelm Homberg, il quale nel 1702 riuscì a ottenerlo per azione dell’acido solforico sul borace, in forma di cristalli laminari a struttura triclina: questi, inoltre, erano morbidi e saponosi al tatto, con uno splendore di tipo perlaceo e un punto di fusione raggiunto alla temperatura di 185 gradi.

Per molto tempo l’acido borico è stato ottenuto in maniera commerciale solamente dai soffioni boraciferi di Larderello, in Toscana, un luogo in cui il calore naturale è più che sufficiente a concentrare per evaporizzazione le soluzioni di acido borico (le sorgenti calde lo contengono in una concentrazione che è inferiore allo 0,1%). Dopo questo periodo, si è cominciato a produrre dal punto di vista industriale l’acido borico anche per mezzo del trattamento del borace con l’acido solforico diluito e caldo, oltre che purificato per cristallizzazione dall’acqua. In questo caso, c’è una grossa differenza di solubilità a seconda della temperatura (il 2,6% a zero gradi, il 37% a 107 gradi per la precisione). Esso può anche essere estratto dalle sue soluzioni acquose, mediante una opportuna distillazione in corrente di vapore.

Per riscaldamento, l’acido borico tende a eliminare l’acqua trasformandosi in acido metaborico e quindi in anidride borica. Quest’ultima è in grado di formare degli ossidi misti con la silice e, se non viene aggiunta al vetro in proporzione del 12%, ne migliora la lavorabilità, l’insolubilità e la resistenza alla cristallizzazione. Tra l’altro, l’anidride borica è un costituente primario dei vetri al borosilicato termoresistenti. Può essere sfruttato come blando antisettico, ma anche usato per la cura di bruciature, ferite superficiali e per le lozioni oculari. Infine, esso è molto utile per il suo ruolo di protettore del legno dall’usura.