I due significati industriali della cianurazione

Con il termine cianurazione si indicano sia un particolare procedimento per estrarre l’oro e l’argento dai loro minerali, sia un tipo di cementazione degli acciai. Il processo di cianurazione che viene impiegato per ottenere appunto i due metalli preziosi che sono stati appena menzionati sfrutta soprattutto i cianuri alcalini e si applica essenzialmente ai minerali che contengono l’argento nativo, il solfuro e il cloruro d’argento.

In aggiunta, bisogna aggiungere a questo elenco anche i minerali auriferi poveri, quelli polverizzati e quelli concentrati attraverso la cosiddetta lasciviazione. I minerali d’argento vengono finemente polverizzati e trattati con una soluzione allo 0,4% di cianuro di sodio; all’interno del bagno, mantenuto in agitazione in maniera meccanica, si introduce una corrente d’aria per circa sette giorni. L’argento, poi, passa in soluzione sotto forma di cianuro doppio di argento e sodio. La soluzione che contiene il cianuro doppio in questione viene successivamente separata per filtrazione dalla ganga e il metallo prezioso è precipitato con lo zinco metallico in polvere, secondo una reazione chimica ben precisa.

Per quel che concerne i minerali d’oro, si ammette in genere che la soluzione di oro nel cianuro in presenza di aria, abbia luogo secondo una reazione che prevede cianuro di potassio e acqua ossigenata. All’inizio si era parlato di un secondo significato per quel che riguarda la cianurazione. In effetti, quando si tratta di una cementazione degli acciai, si fa riferimento a un processo per cui si impiegano dei cementi liquidi a base di cianuri e dei ferrocianuri alcalini; questi ultimi, una volta raggiunta una temperatura piuttosto elevata, fondono e si decompongono liberando il carbonio. Queste sostanze, però, sono pericolose per la loro velenosità, quindi bisogna prestare la massima attenzione. Gli acciai che sono sottoposti a tale processo presenta no una elevata durezza superficiale e sono cementati a una profondità molto scarsa, di solito inferiore agli 0,1 millimetri.