Impianti elettrici: come scegliere i cavi più adatti

Un buon impianto elettrico non può che beneficiare di una scelta ottimale di cavi. Ma come si effettua esattamente questa operazione? In pratica, bisogna prendere come punto di riferimento alcuni criteri specifici: occorre quindi analizzarli nel dettaglio. Anzitutto, per quel che concerne i locali umidi, si devono utilizzare solamente dei cavi di prima e seconda classe per le condutture rigide, solo cavi di prima classe invece per quelle flessibili. Nel caso in cui, poi, si va a fare la posa direttamente sull’intonaco di cavi rigidi, allora questi non possono che essere di prima classe. L’utilizzo dell’alluminio, inoltre, è vietato per la corrente continua, mentre per quella alternata è consentito in alcuni casi, a patto che si usi esclusivamente materiale stagno.

Nei locali bagnati, così come avviene per quelli umidi, si sfruttano i medesimi cavi, ma bisogna avere l’accortezza che gli stessi siano rigidi e sotto piombo se in vista, oppure in tubi di ferro con chiusura ermetica nel caso in cui siano sotto intonaco. C’è poi la casistica dei locali polverosi. In questo caso, si procede sempre alla stessa maniera, ma i tubi di ferro di protezione devono essere ovviamente a tenuta della polvere: è ammesso l’uso dei cavi sotto treccia su isolatori, purché siano distanti almeno quaranta millimetri dal muro stesso.

Una attenzione particolare deve essere poi rivolta ai locali che presentano un pericolo di incendio; in effetti, i cavi da utilizzare sono quelli di prima e seconda classe sotto intonaco in tubo di ferro, ma è tollerato persino l’impianto sopra l’intonaco, a patto che il tubo in ferro sia a chiusura ermetica. Vi sono, infine, i locali con emanazioni corrosive. Le condutture devono avere il minimo sviluppo: fino a trecento volt sono tollerati i cavi unipolari in gomma montati su isolatori a campana, anche se sono consigliabili sempre i cavi sotto piombo con rivestimento protettivo inattaccabile ed apparecchiatura stagna.