Impianti elettrici: la posa dei cavi interni

Quando si ha a che fare con degli impianti industriali interni, i cavi devono essere posati in vista sugli isolatori, oppure direttamente sopra l’intonaco (in alternativa sotto di esso). Quando sugli isolatori la distanza tra i punti di appoggio è pari o inferiore a un metro, allora è bene seguire questo consiglio: gli isolatori possono essere a carrucola o a rocchetto, sempre però proporzionati al diametro e al peso del cavo stesso. In aggiunta, i cavi non devono mai essere legati e attorcigliati. Un altro impiego molto utile può essere quello della tesatura sui soffitti. I cavi sotto piombo vengono ad essere trattenuti con delle gaffette di ferro piombato e mediante l’interposizione di spessori di piombo, oppure con delle gaffette di legno.

Tra l’altro, le gaffette e gli isolatori sono fissati al muro con viti in tasselli di legno o con un tortiglione di filo di ferro; nel cemento armato, invece, è sempre opportuno puntare su dei tasselli speciali a espansione. Solamente i conduttori fino a un millimetro quadro possono essere fissati al muro con isolatori e chiodi. La posa su muro diretta avviene ed è permessa soltanto per i cavi di prima e seconda classe, oltre che per le tensioni fino a trecento volt; i punti di appoggio devono comunque essere distanti non più di 40-50 centimetri e in questa posa è molto adatto il cavetto biaccato.

La posa sopra l’intonaco viene effettuata anche nei tubi, ma è vietato annegare direttamente nella muratura i cavi, anche quelli che sono sotto piombo. I circuiti a tensione diversa devono sempre essere tenuti distinti. Non è opportuno in nessun caso far correre il conduttore in dei cunicoli contenenti già altri tubi di acqua, gas e tantomeno parallelamente a tubi di termosifoni e canne fumarie, canne di caloriferi e ovunque si abbia condensazione di acqua internamente per il passaggio di aria da ambienti caldi a freddi.