Impianti industriali: come funzionano le saline

La salina è una zona di terreno che viene preparata per l’evaporazione e la cristallizzazione frazionata di acqua salata, in genere acqua marina, da cui si ricava principalmente cloruro di sodio (appunto il sale) per effetto dell’azione del calore solare e del vento. Le saline occupano delle estensioni molto elevate di terreno pianeggiante, divise in vari ordini di vasche o bacini, i quali determinano due gruppi di superfici: uno è quello evaporante (bacini di evaporazione o caselle servitrici) e l’altro salante (caselle salanti). Nel primo caso si compie la concentrazione delle acque fino a renderle sature di cloruro di sodio, mentre nel secondo si effettua la separazione del sale.

Il rapporto tra la superficie salante e quella evaporante tende a variare in funzione del clima. Con un clima normale, infatti, la superficie salante è circa un settimo di quella evaporante (come avviene di solito nel Mediterraneo). Nei climi tropicali, al contrario, questo rapporto è assai inferiore. I bacini, poco profondi, sono limitati da muriccioli o argini di terra e hanno il fondo di argilla impermeabile. La presa dell’acqua viene effettuata con un apposito canale munito di paratia per poter chiudere l’immissione quando l’alta marea ha raggiunto il massimo livello. L’acqua salata defluisce inoltre da un bacino all’altro per dislivello naturale.

Nella fase di evaporazione l’acqua marina passa da circa 1,025 di densità a 1,210. In questa fase si depositano le sostanze solide in sospensione e precipitano il carbonato di calcio, l’ossido di ferro e parte del solfato di calcio. Nel corso di una campagna salifera, si possono raccogliere nelle caselle salanti, in clima mediterraneo, un centinaio di chilogrammi di sale per metro quadrato: nei climi tropicali, al contrario, il valore in questione aumenta. Il sale estratto dalle caselle salanti è disposto in cumuli, all’aperto: è qui che subisce un calo del 10-15% per azione dell’acqua piovana, la quale asporta gran parte dei sali di magnesio.