Superfici metalliche: le prove dei rivestimenti protettivi

I rivestimenti protettivi delle superfici metalliche necessitano di alcune prove essenziali. Una delle più importanti è senza dubbio quella di corrosione accelerata: in pratica, i provini sono sottoposti a una nebulizzazione con soluzione al 10-20% di cloruro di sodio, operando quasi sempre a temperatura ambiente. Come linea generale, venti ore di corrosione salina corrispondono alla durata di circa un anno di esposizione del pezzo all’atmosfera di una città industriale che non è situata in vicinanza del mare. Spesso, poi, la nebbia salina viene ad essere sostituita dal metodo al bagnasciuga (il pezzo è alternativamente immerso per diverse ore nella solita soluzione salina al cloruro di sodio e lasciato esposto all’aria).

Per quel che concerne, invece, il saggio di porosità, esso viene usato per i metalli ferrosi e per le leghe di rame. I pezzi sono bagnati con una soluzione rivelatrice: dopo un quarto d’ora dal momento in cui la superficie è bagnata, appaiono delle puntinature azzurre o brune più o meno abbondanti. La determinazione dello spessore è un’alternativa molto valida. In pratica, esistono dei metodi fisici e chimici: tra i primi si può citare quello elettrico e quello della seziona tura, mentre tra i secondi figurano i metodi basati sulla misura del tempo necessario per asportare con apposito reattivo il rivestimento metallico protettivo. Un cenno a parte, poi, lo merita il cosiddetto “saggio di Preece” detto anche “al solfato di rame”.

Tale saggio è molto sfruttato per i pezzi zincati e fosfati: gli articoli sono immersi in una soluzione al 20% di solfato di rame di recente preparazione, con una durata di immersione pari a un minuto. Dopo il lavaggio in acqua, si effettua una nuova immersione. Infine, si può concludere con altri due saggi, vale a dire quello di aderenza e quello di durezza; nel primo caso, si tratta della prova di imbottitura e piegatura, diversamente dal secondo, il quale determina la larghezza della fenditura tracciata da una punta di diamante caricata con un determinato peso.