Industria metallurgica: il tubo Mannesmann

Il tubo Mannesmann è uno dei più utilizzati dall’industria metallurgica: in pratica, si tratta di un tubo senza alcuna saldatura e che è stato prodotto per mezzo di un apposito laminatoio speciale, il quale viene detto “elicoidale” (i cilindri presentano degli assi sghembi). Il prodotto che si ottiene con questo processo industriale molto semplice è piuttosto grezzo e costituisce quello che si chiama un forato. Per agevolare di gran lunga la formazione del foro e dare ad esso una maggiore regolarità, si è soliti munire il laminatoio di una spina, contro la quale si comprime la barra. Il foro viene quindi regolarizzato e le pareti sono assottigliate.

Il tubo, inoltre, riceve il grado di finitura definitivo con una successiva lavorazione alla trafila o al laminatoio a passo di pellegrino. La produzione avviene secondo due fasi ben distinte, ovvero la foratura grossolana del massello per l’azione di due cilindri e la laminazione del massello forato già citato in precedenza. Queste due fasi sono ben congegnate. In effetti, due rulli ad assi sghembi di forma a doppio tronco di cono tendono a ruotare nel medesimo senso, andando a stringere tra di loro un lingotto realizzato in acciaio e a una temperatura abbastanza alta (circa 1.300 gradi per la precisione).

Una operatività di questo tipo, consente di produrre al centro di tale lingotto una spaccatura, la quale può essere allargata e resa regolare a sufficienza con una opportuna spinta contro una spina che è fatta passare internamente al lingotto. Un esempio molto interessante da questo punto di vista è quello della produzione di una lacerazione all’interno di un materiale di tipo plastico. I due rulli in rotazione riescono a esercitare degli sforzi importanti sul massello, con questi che diminuiscono andando verso l’interno, anche se non si annullano al centro. I rulli in questione, oltre ad essere sghembi, sono anche sagomati in modo da agevolare l’entrata del massello tra di essi.