Industria navale: come si realizza una cubia

Nell’ambito dell’industria navale, la cubia viene realizzata e modellata per la sistemazione dell’ancora in coperta: nelle imbarcazioni che presentano questa caratteristica, infatti, tale denominazione indica il tubo in ghisa o in acciaio fuso entro cui si è soliti far scorrere il cavo o la catena dell’ancora stessa. La cubia, per l’appunto, è leggermente inclinata verso il basso e verso l’esterno e presenta delle caratteristiche ben precise. Anzitutto, essa va dal ponte scoperto di prora fino fuori bordo, più precisamente sulla murata prodiera. Il foro di uscita (quello che in genere viene indicato come l’”occhio di cubia”) è un robusto anello, realizzato anch’esso in metallo per quel che concerne le navi metalliche, ma può anche essere in legno quando si devono costruire dei piccoli velieri e dei pescherecci.

Nelle costruzioni più importanti, poi, la cubia viene ad essere costituita da due robusti pezzi fusi in acciaio, vale a dire uno che serve per l’attraversamento del ponte e l’altro per l’attraversamento della murata prodiera della nave, con delle sagome opportune, in modo che la catena dell’ancora vi possa scorrere in tutta libertà, senza dimenticare il fondamentale collegamento tra i due con un tubo di acciaio. La manovra di rientro dell’ancora resta allora più che agevolata, dato che la catena, tesa con il mulinello, può essere abbozzata sulla coperta mediante uno speciale gancio a scrocco. Di conseguenza, l’ancora stessa è capace di rimanere strettamente applicata all’occhio di murata.

L’origine della cubia è davvero antichissima. In effetti, molte popolazioni erano solite dipingere due grandi occhi proprio sui masconi, un modo di associare l’imbarcazione a una divinità vera e propria, così da sperare in una protezione dai pericoli della navigazione. Esempi molto interessanti sono quelli dell’Egitto (l’occhio di Horus, divinità protettrice dei marinai), di Creta (occhio di Rea) e della Cina (occhio del drago o della fenice), una tradizione che si è poi evoluta nel corso del tempo.