Prodotti dell’industria chimica: l’indio

L’indio, elemento chimico che viene riconosciuto universalmente con il simbolo In e il numero atomico 49, appartiene al terzo gruppo del sistema periodico; la sua presenza è davvero molto modesta sulla crosta terrestre, ma comunque esso è distribuito in un gran numero di minerali e, in particolare, in quelli di zinco che ne contengono fino allo 0,1%. Proprio per questo motivo, la sua produzione industriale parte dai minerali di zinco; la purificazione finale dell’indio (fino al 99,9% per la precisione) viene in genere eseguita attraverso l’elettrolisi in un ambiente piuttosto acquoso. Tra l’altro, tale metallo è anche molto tenero e possiede la proprietà unica di aderire ad altre superfici quando vi viene strofinato. La temperatura di fusione supera i 156 gradi, mentre quella di bollitura deve essere necessariamente superiore ai duemila gradi.

Per quel che concerne, poi, i suoi composti, l’indio presenta in genere un numero di ossidazione +3. L’indio metallico non viene ossidato dall’aria a temperatura ordinaria, ma se viene scaldato a calor rosso brucia facilmente con la fiamma blu, formando appunto l’ossido: il metallo in questione si scioglie in degli acidi inorganici forti, ma non viene attaccato né dall’acqua bollente né dalle soluzioni alcaline. Si combina inoltre direttamente con gli alogeni e lo zolfo, se scaldato in presenza di questi elementi. Quali sono gli utilizzi più comuni?

L’indio viene sfruttato per i rivestimenti di cuscinetti a sfere e di bronzine, specialmente nelle parti meccaniche aeronautiche, in quanto ne migliora la resistenza alla corrosione e rende le superfici di trattenere molto bene i lubrificanti. Può anche formare delle leghe bassofondenti che sono impiegate come interruttori di sicurezza antincendio. Il metallo fuso mostra l’interessante caratteristica di bagnare il vetro e quindi è usato per saldare in maniera ermetica giunzioni tra vetro, quarzo, ceramiche e marmo. Infine, un ulteriore impiego è quello relativo alla fabbricazione delle giunture dei semiconduttori e per saldare le diverse parti dei transistori di germanio.