Industria tessile: la seta marina e quella selvatica

Tra le tante tipologie di seta che si possono esaminare e approfondire figurano senza dubbio quella marina e quella selvatica: cerchiamo di capire di cosa si tratta esattamente. La seta marina prende anche il nome alternativo di “bisso” e viene ottenuta per elaborazione di alcuni filamenti che sono attaccati alle valve di un mollusco (pinna nobilis) molto diffuso nel Mar Mediterraneo. La seta marina, inoltre, tende a bruciare molto facilmente, ma una volta allontanata dalla fiamma si spegne. Essa viene sostanzialmente impiegata nella maglieria e i prodotti così ottenuti hanno una durata piuttosto lunga, proteggendo allo stesso tempo dal caldo senza far sudare; il loro costo, però, è elevato, data la scarsa produzione della materia prima.

Per quel che concerne, al contrario, la seta selvatica, il suo nome alternativo è quello di “tussah”: questo prodotto si ricava essenzialmente dalla dipanatura dei bozzoli ottenuti dai bruchi che vivono allo stato selvatico. Le tipologie più comuni in questo caso appartengono alla famiglia delle Antere. I bozzoli tendono ad essere più grandi e irregolari di quelli dei bachi domestici e la seta che se ne ricava è caratterizzata da filamenti quasi sempre isolati, con poca sericina, appiattiti, con tratti attorcigliati e con un titolo quasi doppio rispetto a quello della bava del baco domestico.

Nonostante vi siano delle evidenti difficoltà in merito alla lavorazione, essi rivestono una discreta importanza per quel che riguarda l’industria serica, visto il loro basso costo e la buona applicazione come filati di trama, filati cucirini e articoli di passamaneria. La filatura dei bozzoli selvatici viene fatta previa sgommatura in liscivie alcaline. Il colore delle sete in questione, poi, è di solito bruno: dato che la colorazione tende a rimanere, almeno in misura parziale, anche dopo la già citata sgommatura, per riuscire a tingerle in tinte chiare è necessario effettuare prima di questa operazione una sbianca con opportuno trattamento tramite acqua ossigenata.