Irlanda: il settore industriale si fonda sulle società straniere

L’Irlanda può vantarsi di far parte di quel novero di paesi che possiamo considerare tra i più industrializzati.

Il settore secondario di Dublino e dintorni rappresenta il 31% del prodotto interno lordo e a livello manifatturiero la nazione nordeuropea può anche competere con la Germania e la Francia: ma bisogna anche considerare un contributo che in pochi si aspetterebbero. In effetti, le compagnie straniere che operano qui sono davvero moltissime e senza di esse difficilmente l’Irlanda avrebbe raggiunto la propria invidiabile posizione.

L’importanza di questa componente viene testimoniata anche dal fatto che l’occupazione è piuttosto ampia, anche per quel che concerne il comparto dei servizi. Le aziende estere rappresentano ben l’80% di tutta la produzione manifatturiera; la loro focalizzazione è rivolta soprattutto ai mercati internazionali e alle esportazioni, dunque bisogna analizzarle con grande attenzione.

Il paese in questione non vive certo uno dei suoi momenti economici più brillanti, ma il default vero e proprio è stato evitato anche grazie all’apporto dell’industria. Tra l’altro, bisogna anche considerare che senza le esportazioni che vengono realizzate da queste imprese, l’Irlanda sarebbe l’economia più racchiusa in sé stessa di tutta l’Unione Europea, ragione per la quale non si può che riconoscere e celebrare in modo adeguato questo ruolo e cercare di potenziarlo nel futuro.