Leghe metalliche: il monel

Il monel è la lega metallica che si ottiene trattando direttamente al forno elettrico dei minerali cupro-nicheliferi che provengono dal Canada. La composizione a cui si sta facendo riferimento prevede dei limiti molto precisi: anzitutto, il nichel è compreso tra il 67 e il 70%, mentre il rame risulta essere inferiore da questo punto di vista (tra il 26 e il 30%). Non bisogna dimenticare, poi, le altre percentuali importanti, vale a dire quella del ferro (meno del 3%), il manganese (meno dell’1,5%), il silicio e il carbonio (le cifre sono ancora più basse). In aggiunta, c’è da sottolineare come il carico di rottura del materiale che viene sottoposto alla laminazione industriale arriva fino a sessantacinque chilogrammi per millimetro quadrato.

Che cosa avviene nell’ipotesi di un forte incrudimento? L’esempio più classico in questo senso è quello dei fili per le molle, situazioni in cui si riescono a raggiungere anche dei carichi di rottura pari a novantacinque chilogrammi per millimetro quadrato, dunque ben trenta chili in più rispetto a quanto previsto. Le lavorazioni del monel sono di diverso tipo. In particolare, si possono ricordare le laminazioni industriali sia a caldo che a freddo, ma anche la trafilatura, lo stampaggio e molto altro.

Inoltre, questa lega metallica è in grado di conservare una resistenza piuttosto elevata anche quando si ha a che fare con la corrosione degli agenti organici e di quelli inorganici. Un altro impiego industriale importante e che non bisogna dimenticare è quello relativo alla fabbricazione delle molle, come si è avuto modo di specificare in un esempio precedente. Il monel, poi, è consigliato per la fabbricazione di palette per turbine a vapore, ma anche per gli elementi delle industrie chimiche e alimentari, per le eliche destinate a navi e imbarcazioni e molto altro. Insomma, si tratta di una lega multifunzionale che l’industria metallurgica sfrutta nel migliore dei modi.