Antitrust: mano pesante sulla telefonia

cellulariL’Antitrust ha deciso di usare la mano pesante sulle compagnie telefoniche, punendo le tre grandi del mercato italiano: Vodafone, Tim e Wind Tre.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti multato le tre compagnie per una somma totale di 3,2 milioni di euro.

L’accusa è piuttosto grave. L’Antitrust, dopo le necessarie indagini, ha chiuso le istruttorie sul comportamento delle tre aziende. Tim, Wind e Vodafone avrebbero spedito lettere di sollecito a dei presunti clienti morosi.

Secondo la nota dell’autorità, le lettere erano “contenenti la minaccia di iscriverne il nominativo in una banca dati, denominata S.I.Mo.I.Tel., non ancora operativa e dalla finalità indeterminata, al fine di indurli a pagare gli addebiti richiesti”.

Le motivazioni

La motivazione della multa, per l’Antitrust, è quella che nell’elenco possono comparire solo i clienti “morosi intenzionali, secondo determinati requisiti”. L’istruttoria ha invece determinato che i solleciti sono stati spediti anche ai clienti che non rientravano in queste caratteristiche. In più, secondo l’autorità, questi clienti erano nella possibilità di “contestare la fondatezza del debito vantato dall’operatore”.
Con questo comportamento, ovvero la minaccia di iscrizione al registro, le compagnie telefoniche avrebbero condizionato i clienti, spingendoli a pagare i solleciti senza un adeguato controllo. Comportamento reputato scorretto dall’Antitrust. “Infatti gli operatori, sfruttando la minaccia di fare ricorso a uno strumento previsto come forma di autotutela del mercato nei confronti dei morosi intenzionali, ma non ancora attivo, inducevano i destinatari a ritenere che, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, potenzialmente anche incerta e/o oggetto di contestazione, fosse preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell’importo richiesto, al fine di evitare l’iscrizione nella banca dati, con la possibile conseguenza di non poter più concludere contratti con alcun operatore telefonico”.