L’impiego industriale del tellurio

Il tellurio, elemento chimico che si caratterizza per un punto di fusione pari a 452 gradi e un punto di ebollizione vicino ai mille, è un semi-metallo di colore bianco argenteo, friabile, stabile all’aria e anche nell’acqua bollente. Per rendere più semplice la sua estrazione, si adoperano i fanghi che residuano dalla raffinazione elettrolitica del rame e del piombo, oppure la polvere che proviene dall’arrostimento dei minerali contenenti tellururo di oro. Questi ultimi vengono dunque fusi con il nitrato sodico e il carbonato e la massa fusa viene estratta con acqua.

La soluzione che risulta dopo tutta questa attività, una volta acidificata in modo cauto con acido solforico, lascia precipitare il biossido di tellurio che viene ridotto a tellurio metallico per mezzo del riscaldamento tramite carbone. Dal punto di vista chimico, questo elemento è molto simile al selenio e trova largo impiego nei processi di vulcanizzazione della gomma, di cui migliora le proprietà meccaniche, ma anche in ambito metallurgico, più precisamente come additivo per le leghe di piombo e quelle di rame. Piccole quantità di tellurio presenti nelle leghe di alluminio ne aumentano la duttilità; per quel che concerne, invece, le leghe di stagno, si verifica un aumento della durezza, senza dimenticare gli acciai inossidabili, i quali beneficiano di un sensibile miglioramento della lavorabilità.

Il tellurio è stato utilizzato, sebbene in quantità molto limitate, anche per colorare i vetri e le porcellane: particelle colloidali relativamente grandi impartiscono una colorazione blu, mentre le particelle più piccole sono in grado di colorare in marrone. Alcuni tellururi, poi, colorano i vetri di violetto. Comunque, nessuna di queste specifiche utilizzazioni impiega delle grandi quantità dell’elemento in questione. La richiesta commerciale di tellurio non ha vissuto negli ultimi anni grandi momenti, più che altro risulta utile in abbinamento, come ad esempio con la ghisa (controllo del raffreddamento) o con il bismuto (dispositivi termoelettrici).