Piano 2030 del settore elettrico: indipendenza energetica e sostenibilità per l’Italia

Oggi, a Roma, è stato presentato lo studio “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” di Enel Foundation, realizzato assieme ad Althesys e all’associazione Elettricità Futura, che rappresenta il 70% del mondo aziendale elettrico italiano.

Lo studio evidenzia come la capacità Made in Italy di generazione di energia rinnovabile, unita allo sviluppo della filiera di settore, possa portare notevoli benefici economici, sociali e ambientali e raggiungere l’indipendenza energetica. Infatti, secondo il report, l’Italia può – al 2030:

  • ridurre di 160 miliardi di metri cubi le importazioni di gas, con un risparmio di 110 miliardi di euro;
  • ridurre di 270 miliardi di metri cubi le emissioni di anidride carbonica;
  • creare 540mila posti di lavoro in più, in aggiunta ai circa 120mila di oggi;
  • ottenere 360 miliardi di euro di valore aggiunto per la filiera e l’indotto.

Risultati non solo possibili ma anche in linea con gli obiettivi europei ai quali il nostro Paese ha aderito, peraltro confermati dalle proiezioni Bloomberg New Energy Finance (BNEF) e International Energy Agency (IEA). 

“L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili rappresenta la via fondamentale per attuare gli obiettivi che ci siamo posti entro il 2050” – ha aggiunto il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Esiste un parco di progetti e investimenti che attende il via libera dal sistema delle autorizzazioni, e al Ministero stiamo lavorando per sbloccare procedure spesso farraginose”.

“L’Italia e l’Europa devono lavorare assieme per una piena sovranità energetica e tecnologica” – ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “Servono regole in sintonia con le richieste delle imprese e risorse che garantiscano chi investe in rinnovabili e green. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sono come due binari finalmente allineati, sui quali corre il treno della transizione ecologica e digitale che può fare dell’Italia un modello produttivo sulle rinnovabili”.

“Nei prossimi anni ci sarà sempre più bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica – ha sottolineato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel – e l’Italia potrà avere un ruolo da protagonista, creando e rafforzando una catena del valore nazionale in grado di competere nello scenario internazionale. Bisogna investire lavorando su tutta la filiera, secondo un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente, alle persone e alla crescita economica. L’indicazione che emerge dallo studio è chiara: siamo di fronte a un’opportunità unica e, se vogliamo coglierla pienamente, il momento di agire è ora”.

L’Italia ha la rete elettrica migliore del mondo, è questo apre a delle opportunità in più. Come ricorda l’AD Starace, a patto di valorizzare i nostri punti di forza: “intelligenza, capacità di innovare e un po’ di imprenditorialità: l’indipendenza energetica dell’Italia è un obiettivo possibile”.

“Il Piano 2030 del settore elettrico è un percorso di indipendenza e sicurezza nazionale e una strategia di sviluppo”, ha spiegato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura. “Serve aggiornare il Piano nazionale, rafforzare l’organico competente delle amministrazioni locali e coinvolgere la macchina amministrativa nella transizione energetica”.

“Con oltre 12 miliardi di euro di fatturato e quasi 800 imprese, la filiera nazionale delle tecnologie elettriche rinnovabili e smart è un asset strategico per l’Italia” – ha sottolineato Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Althesys. “È un settore industriale composto da eccellenze industriali competitive a livello internazionale”.

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L’evento (video)