Transizione energetica ed elettrificazione: opportunità di crescita per l’Italia

L’impegno di ENEL su rinnovabili, sistemi di accumulo, reti digitali e impianti

Da una parte, la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili (decarbonizzazione) accompagnata dallo sviluppo di tecnologie di accumulo. Dall’altra, l’elettrificazione dei consumi e dei processi industriali, la digitalizzazione delle reti elettriche e la riqualificazione degli impianti. Quattro pilastri strategici, per un futuro a zero emissioni e una transizione equa e sostenibile.

Vediamoli insieme.

Rinnovabili

Con oltre 600 impianti in tutta l’Italia, la prima utility energetica italiana sta sviluppando tecnologie a beneficio dell’intera filiera produttiva, dell’occupazione e – cosa più importante – di una sempre maggiore libertà e indipendenza energetica del Paese.

Ecco, in questo senso, alcuni dei progetti green più significativi:

  • Il progetto TANGO (iTaliAN pv Giga factOry) con la catanese “Fabbrica del Sole”, che  nei prossimi anni porterà la 3Sun Gigafactory ad aumentare di 15 volte la sua capacità di produzione, fino ai 3 GW all’anno dagli attuali 200 MW.
  • Il nuovo parco eolico a Castelmauro, in Molise, in grado di produrre 70 GWh all’anno ed evitare l’emissione in atmosfera di circa 30mila tonnellate di CO2.
  • Il parco eolico di Partanna, in costruzione nella provincia di Trapani, dove verranno prodotti 40 GWh all’anno – pari al fabbisogno di circa 10mila famiglie.
  • L’impianto fotovoltaico in costruzione nel Comune di Trino, provincia di Vercelli, in grado di produrre 130 GWh all’anno e di evitare l’emissione di circa 56mila tonnellate di CO2.

Sistemi di accumulo

Parliamo dei grandi “alleati delle rinnovabili”, soprattutto se intermittenti come l’eolico e il solare, in grado di immagazzinare e restituire energia al sistema: la vera “bilancia”, che può contribuire a stabilizzare la rete elettrica. Negli ultimi anni, l’intensificazione della produzione da rinnovabili è stata accompagnata dallo sviluppo e dall’installazione dei Battery Energy Storage System: una tendenza che sarà ancora più evidente nel prossimo futuro, in cui si prevede un aumento dell’energia immagazzinata dai 4,67 ai 13 TWh nel periodo 2017-2030.

Un recente esempio è la Centrale di Santa Barbara a Cavriglia, in Toscana, dove Enel ha installato l’impianto innovativo Thermal Energy Storage (TES) basato sulle rocce per lo stoccaggio di energia termica.

I sistemi di accumulo second life sono adatti anche alle strutture di grandi dimensioni, come dimostra il progetto PIONEER (airPort sustaInability secONd lifE battEry stoRage), che consente di alimentare l’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino.

Reti digitali

E’ necessaria l’evoluzione delle reti: intelligenti, flessibili e partecipative, capaci, cioè, di sfruttare al meglio le potenzialità dei big data e dell’high tech, affrontare al meglio i picchi di domanda e accogliere l’energia generata dai consumatori-produttori. In questo senso, Enel si sta muovendo verso:

  • la trasformazione delle reti di distribuzione in Smart Grid;
  • software innovativi, piattaforme integrate per il controllo da remoto e machine learning, anche per la manutenzione predittiva e l’aumento della sicurezza;
  • impianti rinnovabili domestici per trasformare i consumatori in prosumer;
  • efficienza del trasporto energetico.

Impianti

Innovazione, circolarità e sostenibilità, anche con il coinvolgimento diretto degli stakeholder locali e l’avvio di nuove collaborazioni: la riqualificazione ha come priorità la valorizzazione degli asset esistenti e la loro trasformazione in poli integrati. Cioè, in luoghi moderni e sostenibili dove combinare diverse tecnologie utili alla transizione energetica e progetti imprenditoriali per lo sviluppo del territorio.

Come il Museo della transizione energetica e la futura fabbrica di tracker (dispositivi che permettono ai pannelli fotovoltaici di seguire il sole durante la giornata) che nasceranno nella Centrale “Alessandro Volta” a Montalto di Castro. Oppure, come per il sito di Porto Tolle che diventerà un polo turistico innovativo in un’area patrimonio Unesco.

 

Complessivamente, una trasformazione energetica che è anche culturale. Un processo trasversale – alle generazioni, ai segmenti economici e alle diverse competenze – che richiederà un’azione collettiva e, naturalmente, sinergica.