La rivoluzione industriale del settore della moda

Il termine “rivoluzione industriale” è solitamente associati agli eventi storici che si sono verificati tra il XVIII e il XIX secolo: utilizzarlo al giorno d’oggi è sintomo di qualcosa di davvero rivoluzionario in un settore specifico. È quello che sta succedendo nel campo della moda, tipicamente interessato alle innovazioni, sia dal punto di vista produttivo che economico. Nel caso in questione, inoltre, la novità consiste nel miglioramento dell’impatto sull’ambiente, grazie a nuovi criteri per quel che concerne la responsabilità sociale, con il diretto coinvolgimento dei consumatori quindi. “Sustainable fashion, an Industry R-Evolution” è l’iniziativa a cui si sta facendo riferimento, la quale coinvolge designer ed esponenti del mondo industriale, del nostro paese e anche della Gran Bretagna.

L’evento in questione è previsto per la giornata di domani e consentirà di discutere in maniera approfondita e accurata di molti argomenti, in primis i cambiamenti e le modifiche che si stanno verificando dal punto di vista della sostenibilità ambientale e sociale. In che modo sta evolvendo la filiera produttiva in tal senso? Sarà proprio questa la domanda principale per cui sarà necessario trovare una risposta adeguata: le tematiche “green” sono ben al centro dell’attenzione del governo di Londra, tanto che proprio di recente il premier David Cameron ha ribadito come l’ambiente sia una delle prerogative del suo mandato, con un impegno che è stato promesso addirittura a 360 gradi.

La moda del Regno Unito si è già adeguata in tal senso, con una crescita molto importante per quel che concerne le aziende che sono attive nella produzione di beni eco-sostenibili. Le riflessioni e gli approfondimenti di domani saranno dunque fondamentali, cercando di capire come raggiungere risultati e traguardi ancora più ambiziosi. Anzitutto, saranno presentate alcune strategie molto interessanti, in particolare quelle relative al progetto Textile Environment Design, il quale fa capo al Chelsea College of Art and Design, senza dimenticare il contributo del Centre for Sustainable Fashion di Londra.