Chimica industriale: i diversi utilizzi del catrame

Il catrame è uno dei principali risultati della chimica industriale: si tratta, infatti, del prodotto della distillazione (carbonizzazione) dei combustibili fossili. Esso si presenta come un liquido piuttosto viscoso a temperatura ambiente, di colore variabile dal bruno al nero e con un peso specifico superiore a uno. In questo caso si possono distinguere il catrame di carbon fossile, quello di altoforno, quello di lignite e quello di legno o vegetale. Nel caso del catrame di carbon fossile, una denominazione alternativa è quella di “catrame minerale”. Esso si ottiene nella distillazione secca del litantrace per la produzione del gas domestico (il catrame di gas appunto) e del coke metallurgico (catrame di cokeria).

Chimica industriale: l’uso dell’olio nella conciatura

Nell’ambito della chimica industriale, l’olio rappresenta uno degli elementi essenziali per la conciatura delle pelli.

È proprio in questo modo, infatti, che si produce, ad esempio, un cuoio dalle caratteristiche completamente diverse rispetto a qualsiasi altro tipo di concia; si tratta di un prodotto soffice, elastico e in grado di assorbire anche moltissima acqua, una sorta di spugna insomma. Il cuoio all’olio è quindi molto utile per diverse applicazioni, soprattutto per quel che concerne la pulizia di vetri e superfici in cui è presente della vernice. Ma come si ottiene tutto ciò?

Chimica industriale: la corrosione dei metalli

Nel valutare la corrosione dei materiali metallici, ci si dimentica troppo spesso che essa può essere suddivisa in varie tipologie.

Anzitutto, bisogna precisare che la corrosione può essere definita come l’attacco chimico di un metallo da parte dell’ambiente, con il relativo deterioramento delle varie proprietà di cui è in possesso. È proprio l’ambiente a dettare la differenziazione più netta: in effetti, possiamo distinguere la corrosione a secco, la quale si verifica quando il materiale entra in contatto con delle atmosfere di tipo gassoso (si tratta di un fenomeno chimico, il cui più tipico esempio è quello della reazione dei metalli con l’ossigeno quando vi sono alte temperature) e la corrosione a umido, vale a dire quella che ha luogo quando il metallo si trova in contatto di soluzioni acquose (stavolta, invece, il fenomeno è elettrochimico).

Chimica industriale: il glove box rende sicure le polveri nocive

La chimica industriale comporta inevitabilmente dei problemi relative al fatto che molti prodotti sono cancerogeni e nocivi per la salute dell’uomo.

Ma vi sono anche dei sistemi che consentono di ridurre l’effetto delle polveri più pericolose, senza esporre gli operatori all’inquinamento dell’ambiente che li circonda in ambito lavorativo. Il glove box non è altro che una camera a guanti, un sistema nato con questi scopi specifici e in grado di funzionare perfettamente: la cabina è solitamente realizzata in acciaio, con delle aperture per i guanti, in cui inserire appunto le mani.

Chimica industriale

Chimica industriale.

Questa espressione si riferisce a quella branca della chimica che ha il compito di trasformare le materie prime per la produzione di composti chimici.

La chimica industriale, inoltre, si occupa dell’impatto economico che hanno i processi e gli impianti chimici sul mondo dell’industria e sui prodotti finiti.

E’ divisa in chimica primaria e chimica secondaria. Questa suddivisione è fatta in base al grado di trasformazione delle materie prime.