Archeologia industriale: le novità del Museo del Tessuto di Prato

La regione Toscana e l’archeologia industriale sono sempre più unite: l’ultima novità in questo senso è rappresentata dal nuovissimo polo museale che è stato da poco allestito a Prato, con tanto di servizi piuttosto innovativi pensati appositamente per i visitatori. Si tratta, nello specifico, del Museo del Tessuto del comune in questione, la cui inaugurazione risale a circa nove anni fa. In aggiunta, non bisogna dimenticare l’ultimo evento di rilievo che aveva coinvolto questa stessa struttura nel corso del 2009, vale a dire l’apertura ufficiale della Biblioteca. Ora, però, si volta pagina e si pensa a un nuovo modo di gestire allestimenti di questo tipo. L’obiettivo principale è quello di attrarre il maggior numero possibile di generazioni. Quali sono i cambiamenti più importanti in tal senso?

Il fenomeno degli eco-distretti industriali

L’ecocompatibilità industriale è un fenomeno che sta progressivamente interessando il nostro paese. Nello specifico, è la città di Prato quella che può vantare gli esempi e i modelli di maggior successo: si possono infatti citare gli impianti in cui si riutilizzano gli stracci, quelli per il riciclaggio delle acque industriali e molti altri distretti che si caratterizzano per questa attività decisamente “green”. Il comune toscano è così aperto allo sviluppo sostenibile che di recente si è proprio tenuto un convegno a tal proposito, un’occasione molto importante per conoscere meglio le tematiche in questione e comprendere quali sono le reali potenzialità degli eco distretti industriali nel nostro paese.

Unione industriali: Prato

L’Unione industriale Pratese è al servizio dell’industria locale dal 1912 e mira a promuovere e tutelare sia gli interessi collettivi che quelli delle singole aziende.

Aziende che hanno aderito in massa (sono circa 700) e costituiscono l’80% dell’industria pratese.

Fra le funzioni svolte da questa Unione la più importante è la rappresentanza delle imprese industriali, che va a colmare l’assenza a Prato di un’associazione di categoria. Assenza che fa diventare l’Unione industriale Pratese l’unico interlocutore per qualsiasi ente che abbia la necessità di comunicare con i soggetti del settore.