Taiwan: governo criticato per le tariffe sulla proprietà industriale

L’eco delle lamentele di moltissime imprese è divenuta sempre più forte: è per questo motivo che i legislatori hanno imposto all’amministrazione del presidente di Taiwan, Ma Ying Jeou di bloccare il carico fiscale che attualmente grava sulle aziende di piccole e medie dimensioni, visto che queste ultime sono costrette a sopportare costi di transazione e tariffe proibitive per quel che concerne la proprietà industriale. Gli appelli più accorati sono giunti direttamente dalle zone industriali della parte centrale e di quella meridionale del paese, tanto è vero che i partiti di opposizione hanno accusato il governo di Taipei di aver finanziariamente spremuto le imprese in questione.

Secondo questo punto di vista, inoltre, il Tesoro è ormai al verde, dunque l’amministrazione Ma starebbe provando a incassare altro denaro dai lavoratori. In pratica, negli ultimi dieci anni il governo in questione ha introdotto un incentivo che prevede dei tassi di leasing preferenziali in relazione alle zone industriali più importanti, al fine di sostenere il mondo imprenditoriale. Tutto è cominciato in coincidenza con un fenomeno, vale a dire un numero sempre maggiore di compagnie che si sono spostate verso la Cina e altri paesi dell’Asia sud-orientale. Anche chi doveva vigilare si è dimostrato del tutto all’oscuro di cosa stesse succedendo. Il problema è venuto a galla ora con una situazione economica che è fortemente caratterizzata dalla stagnazione.

Il governo si è limitato però a sottolineare come le industrie dovrebbero puntare allo sviluppo come un valore aggiunto. Una delle misure più contestate è quella ormai ribattezzata come “misura 006688”: si tratta di una proposta volta a rafforzare le tariffe preferenziali per la terra nelle zone industriali, un intervento che ha cominciato a diventare concreto esattamente dieci anni fa, nel 2002. Ogni gruppo è costretto a pagare il 60% della tariffa piena dopo tre anni, l’80% dopo quattro e l’intero importo nel corso del quinto e del sesto.