La tensocorrosione dei metalli industriali

La tensocorrosione è, come suggerisce lo stesso nome, una corrosione causata o anche accelerata da alcune sollecitazioni di tipo coagente. Una sollecitazione che ha a che fare con il campo elastico è in grado di abbassare il potenziale di equilibrio (la corrosione per l’appunto) ed aumenta la sua corrodibilità. Quando le parti sono sotto tensione oppure quando non sono sollecitate dallo stesso materiale si può avere una situazione in cui entrambi i casi fanno parte dello stesso materiale. Una sollecitazione di trazione (sempre nel campo elastico per la precisione) può arrivare a condurre a corrosione di tipo intergranulare.

Vi sono molti materiali, come ad esempio le leghe di alluminio e quelle di zinco, che sono sensibili in modo particolare alla corrosione intercristallina sotto tensione. Un notevole interesse, inoltre, presenta l’influenza delle tensioni interne residue che derivano dalla lavorazione plastica a freddo del materiale: la corrodibilità tende a crescere con il gradi di deformazione e le parti deformate in maniera permanente presentano un comportamento anodico rispetto alle parti dello stesso materiale che non sono deformate, di conseguenza si corrodono molto più rapidamente. Gli stati di tensione interna, in genere capaci perfino di danneggiare il materiale che viene coinvolto, possono essere provocati dalla formazione, sia in cavità che sotto la superficie, di prodotti piuttosto voluminosi della corrosione.

Anche fra la corrosione e la fatica può esserci una influenza mutua e reciproca. In effetti, la corrosione provvede ad alterare in superficie il materiale e provoca in tal modo, con una azione di intaglio, l’innesco alla rottura per fatica. La sollecitazione variabile, più che caratteristica della fatica, impedisce a sua volta che si vengano a formare degli strati protettivi continui: questo vuol dire che l’effetto più normale è l’aumento dell’effetto della corrosione. In lingua inglese, al contrario, si preferisce utilizzare una locuzione più lunga, vale a dire quella di Stress Corrosion Cracking (Scc).