I metalli pesanti hanno contaminato i terreni agricoli cinesi

Almeno 36mila ettari di terreni agricoli in Cina sono stati contaminati dagli eccessivi livelli dei cosiddetti metalli pesanti: il numero è stato messo in luce da un documento di cui si è reso autore il Ministero della Protezione Ambientale dell’ex Impero Celeste. Le conseguenze sono facilmente immaginabili. Circa dodici milioni di tonnellate di raccolto vengono contaminate ogni anno nella vasta nazione asiatica, il che si può tradurre in un danno economico pari a venti miliardi di yuan (circa sei miliardi di euro per la precisione). L’investigazione sull’inquinamento industriale del suolo è cominciata sei anni fa.

La tensocorrosione dei metalli industriali

La tensocorrosione è, come suggerisce lo stesso nome, una corrosione causata o anche accelerata da alcune sollecitazioni di tipo coagente. Una sollecitazione che ha a che fare con il campo elastico è in grado di abbassare il potenziale di equilibrio (la corrosione per l’appunto) ed aumenta la sua corrodibilità. Quando le parti sono sotto tensione oppure quando non sono sollecitate dallo stesso materiale si può avere una situazione in cui entrambi i casi fanno parte dello stesso materiale. Una sollecitazione di trazione (sempre nel campo elastico per la precisione) può arrivare a condurre a corrosione di tipo intergranulare.

L’azzurramento dei metalli industriali

Con il termine azzurramento si indica la colorazione azzurra dei metalli che è dovuta a una sottile pellicola di ossido: quest’ultimo, infatti tende a formarsi sulla superficie dell’acciaio, nel momento in cui questo viene sottoposto a un riscaldamento compreso tra i 250 e i 300 gradi e dopo che è stato sottoposto a una deformazione di tipo permanente. Allo stesso tempo, comunque, si verifica la precipitazione degli elementi, i quali sono contenuti anche al solo stato di impurità, con la conseguenza che è impossibile lavorare in maniera adeguata il materiale nell’intervallo di temperatura che è stato menzionato in precedenza.

Metalli industriali: contratti futures in deciso ribasso

I metalli industriali si sono caratterizzati in quest’ultima settimana per i loro declini in contemporanea: si tratta della conseguenza inevitabile del debole report relativo agli ordini americani per i beni durevoli, senza dimenticare i segnali negativi che sono giunti dalla Gran Bretagna, con una minore crescita economica. Gli investitori, inoltre, guardano con preoccupazione all’economia globale, soprattutto dopo gli ultimi rallentamenti mostrati dalla Cina. In effetti, l’ex Impero Celeste rappresenta il maggior importatore in assoluto per quel che concerne le materie prime, dunque non potevano non registrarsi delle quotazioni di questo tipo.

Metalli industriali e terre rare: l’erbio

L’erbio è un elemento chimico metallico che fa parte del gruppo delle cosiddette “terre rare”. La sua scoperta si deve a Carl Gustaf Monsander, il quale si accorse della sua esistenza per la prima volta nel 1843, anche se in quella occasione il primo nome affibbiato fu quello di “terbio”. In seguito, a causa di alcune complicazioni che erano sorte in merito alla nomenclature delle stesse terre rare, il nome fu appunto modificato in erbio (siamo nel 1860 per la precisione): c’è comunque da precisare che solamente nel 1878 fu ottenuto l’elemento in questione in una forma che potesse essere considerata pura in maniera ragionevole. In natura, l’erbio si trova diffuso in molti minerali, in particolare nella gadolinite che proviene dai giacimenti di Ytterby, in Svezia, una località da cui ha preso origine sia il primo che il secondo nome dato a tale elemento.

Metalli industriali: il disprosio

Il disprosio non è altro che un elemento chimico che appartiene al gruppo delle cosiddette terre rare, il che la dice lunga anche sulla sua diffusione: il peso atomico è pari a 162,50, mentre tra le caratteristiche principali bisogna sicuramente sottolineare il fatto che si tratta di un metallo duro e molto reattivo, essendo facilmente ossidato dall’aria e dall’acqua. Alla temperatura di -123 gradi centigradi esso diviene ferromagnetico, e a temperature molto basse acquista le proprietà dei superconduttori. A causa della presenza di elettroni dispari, lo ione trivalente è fortemente paramagnetico: l’ossido di disprosio e l’ossido di olmio sono infatti le sostanze più paramagnetiche che si conoscono.

Metallografia microscopica: come analizzare i metalli industriali

La metallografia microscopica consiste sostanzialmente in un esame dei costituenti di un campione di metallo appunto: i costituenti in questione vengono posti in evidenza attraverso la spianatura e la lucidatura della superficie, senza dimenticare altre due fasi fondamentali, vale a dire l’attacco con degli opportuni reattivi e l’osservazione microscopica, seguita spesso dalla documentazione fotografica. Lo studio con piccoli ingrandimenti si chiama in gergo “macrografia” e serve proprio per osservare le forti eterogeneità che possono essere presenti, così come le soluzioni di continuità, in modo da riuscire a rilevare delle segregazioni, delle liquidazioni, delle disposizioni delle fibre e i correlativi sistemi di lavorazione.