Leghe metalliche industriali: l’ottone

L’ottone non è altro che la lega del rame con lo zinco che presenta un tenore relativo a quest’ultimo non superiore ai cinquanta punti percentuali circa. In ogni caso in cui lo si ritiene possibile e fattibile, esso viene impiegato in sostituzione del rame e del bronzo: il motivo è presto detto, in effetti questa lega presenta una notevole proporzione di zinco, un metallo che vanta uno dei costi più bassi in assoluto dal punto di vista economico, anche se poi ha anche delle caratteristiche meccaniche che si possono paragonare agli altri due e in taluni casi perfino superiori. Il rame e lo zinco tendono a formare delle strutture cristalline piuttosto interessanti, alcune delle quali sono stabili solo in presenza di una temperatura molto alta, mentre altre lo sono anche con una temperatura che può essere definita come “ordinaria”.

Di conseguenza, la struttura delle leghe industriali è legata non solo alla composizione, ma anche alla velocità di raffreddamento e a eventuali ricotture di omogeneizzazione. Con l’aumentare del tenore di zinco, inoltre, crescono anche il carico di rottura e la durezza, fino a quando non si raggiunge un massimo in corrispondenza del 45% di zinco.

Per i piccoli incrementi ulteriori dello zinco, poi, a causa di un cambiamento di struttura della lega stessa, le proprietà meccaniche decadono in maniera molto rapida. Le leghe industriali si possono suddividere in due tipi, a seconda della presenza di zinco dal 5 al 35% (sono facilmente deformabili e si possono lavorare a freddo, anche se sono necessarie delle cotture intermedie a 550-600 gradi per evitare l’incrudimento), oppure quando lo zinco arriva fino al 45% (elevata tenacia e durezza, con la possibilità di lavorazione a caldo, ma non a freddo). L’ottone, infine, è anche adatto alle fusioni, con la temperatura che diminuisce dagli iniziali 1.000 fino a 850 gradi col crescere dello zinco.