I vari processi della tintura industriale

Quando si parla di tintura in senso industriale, si intende quella operazione che consente la colorazione dei tessuti, dei filati e delle pelli: non si tratta, quindi, di una vera e propria pittura, dato che provoca la penetrazione del colore in tutto il corpo dell’oggetto. La colorazione stessa avviene sia per mezzo dell’assorbimento meccanico da parte del tessuto, sia per reazione chimica di questo con il cosiddetto colorante. I due effetti avvengono di solito in contemporanea, sebbene in misura differente a seconda del tipo di colore e di materiale. La tintura delle stoffe e dei filati, inoltre, è preceduta dalla fase di imbianchimento e dalla mordenzatura.

Nel primo caso, si tratta dell’eliminazione della colorazione naturale dalle fibre, visto che altrimenti vi sarebbe meno brillantezza in merito al colore artificiale. La mordenzatura ha invece lo scopo di rendere le fibre tessili idonee a fissare la sostanza colorante; essa consiste nel trattamento con una sostanza che abbia notevole affinità sia per la fibra che per il colorante. La tintura delle pelli richiede dei procedimenti che sono davvero particolari. In effetti, essa viene praticata sulle pelli che sono già conciate, con l’obiettivo ben preciso di dare loro la definitiva colorazione. Le sostanze coloranti sono in genere artificiali, basiche o acide, o anche all’anilina, a seconda del tipo di pelle o del genere di concia con cui si ha a che fare.

Nella maggior parte dei casi, poi, il trattamento ha inizio con una decolorazione per togliere le macchie o per schiarire le pelli troppo scure. Segue la mordenzatura, in modo da rendere possibile l’adesione del colore alla pelle. Infine, si pratica la tintura vera e propria, la quale può essere conferita con il trattamento alla spazzola, soprattutto per le pelli pesanti da valigeria, oppure a spruzzo, quando le pelli sono più delicate, mentre le pelli trattate con conce vegetali sono immerse in un bagno di tintura.