Adottata a Ginevra la convenzione sulle emissioni di mercurio

Sono stati necessari ben sette giorni prima di arriva, proprio oggi, all’adozione della convenzione sul mercurio da parte dell’Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite): il sì è giunto dai circa 140 paesi che erano presenti a Ginevra, un voto molto importante proprio per l’obiettivo che dovrà essere raggiunto. In effetti, si punta a ridurre le emissioni globali di questo elemento chimico, dato che sono altamente tossiche, sia per l’uomo che per l’ambiente. Nell’ambito della chimica industriale, il mercurio è ben noto come un metallo pesante, il quale tende ad accumularsi nei nostri organismi, senza dimenticare la nocività che può arrecare al sistema nervoso e a quello immunitario.

In aggiunta, esso tende anche a trasmettersi mediante l’atmosfera, tanto è vero che sono ben duecento le tonnellate di mercurio che vanno a depositari al Polo Nord, rovinando la catena alimentare a partire dai pesci di cui si nutrono gli abitanti del luogo. Insomma, grazie a tale convenzione il metallo sarà ridimensionato nella sua produzione e nel suo utilizzo, anche perché quello principale ha a che fare con i processi industriali. Non mancano dei riferimenti a come deve essere stoccato e trattato qualsiasi rifiuto che presenta nel suo contenuto il mercurio.

Bisognerà attendere il mese di ottobre, comunque, per la firma delle nazioni coinvolte: questo passaggio fondamentale verrà perfezionato in Giappone, più precisamente nella città di Minamata. Non si tratta di una scelta casuale, ma simbolica, visto che si sta parlando della località colpita da una contaminazione da mercurio molto grave. È la Svizzera che ha voluto ribadire il suo contributo fondamentale per una iniziativa di simile portata. In effetti, come ha spiegato la delegazione elvetica presente a Ginevra, si è fatto un passo in avanti decisivo per quel che riguarda la gestione delle sostanze nocive, una operazione avviata dieci anni fa insieme alla Norvegia e che ha richiesto un supporto economico non indifferente.