Archelogia industriale: nuovi restauri per il Lanificio Conte

L’ex Lanificio Conte di Vicenza rappresenta un esempio tangibile di cosa può essere l’archeologia industriale in tutto il suo splendore.

L’edificio in questione, infatti, risale addirittura al diciottesimo secolo e ha costellato il lungo periodo in cui il settore tessile ha dominato nella città veneta: una parte della struttura viene già sfruttata per allestire mostre d’arte e vari convegni tematici, ma i nuovi investimenti che stanno per essere perfezionati potrebbero allungare gli orizzonti e gli utilizzi finali. In effetti, si parla di ben 2,4 milioni di euro, denaro che verrà utilizzato per il restauro del lanificio e per ottenere nuovi ambienti polifunzionali. In Italia i lavori di questo tipo vanno sempre per le lunghe, ma in questo caso è stato assicurato un grandissimo impegno e tutto dovrebbe concludersi non più tardi della prossima estate.

C’è comunque da precisare che non si tratta di un progetto isolato, bensì di uno dei tanti programmi che fanno parte della rivalutazione dell’alto vicentino, una zona prettamente industriale e che tenta di imitare i modelli che hanno già avuto successo da questo punto di vista, in particolare quelli tedeschi. Che cosa diventerà esattamente l’edificio industriale a cui ci stiamo riferendo? L’intento principale dei curatori del restauro è quello di dar vita a una vera e propria casa attiva nella ricerca, nella tecnologia e nelle innovazioni, un punto di riferimento importante per tutta l’area circostante, ma non solo. I cittadini di Schio e Vicenza saranno ovviamente privilegiati, in quanto vivranno in prima persona questa progressiva mutazione.

I nuovi locali, inoltre, dovranno ospitare vari servizi, tra cui uffici, sale da sfruttare per le proiezioni e molto altro. La fusione tra la storia industriale locale e l’innovazione più moderna dal punto di vista produttivo dovrà essere perfetta, le buone intenzioni ci sono tutte, ora si attende solo la realizzazione concreta del progetto.