Archeologia industriale: le turbine della Fabbrica Saccardo

La Fabbrica Saccardo rappresenta un vanto del settore tessile nella zona dell’alto vicentino.

Non è un caso che proprio qui abbia sede, ci troviamo nel comune di Schio, una delle mostre più importanti per quel che riguarda l’archeologia industriale del nostro paese: purtroppo, uno dei pezzi forti dell’itinerario in questione, rischia di essere completamente smantellato. Si tratta della cosiddetta “Sala turbine”, un vero e proprio pezzo di storia dell’industria veneta.

Queste turbine hanno ormai compiuto il loro secolo di vita e ancora se ne può intuire l’antico funzionamento, con l’acqua che veniva utilizzata per muovere i macchinari della fabbrica e ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente. Fortunatamente non sono state destinate alla fonderia, ma comunque il loro riutilizzo fa piuttosto riflettere, visto che ormai fanno parte di alcuni saloni come complementi d’arredo. Non è esagerato dare tanta importanza a macchine che appartengono al passato, dato che esse hanno addirittura stimolato la creatività di due architetti, Francesco Scarpari e Cristina Fanton, i quali hanno dedicato loro una interessante tesi di laurea.

Insomma, il patrimonio industriale italiano, specialmente quello che possiede tanto valore come in questa fabbrica, va preservato nella maniera più assoluta: anche la centralina idroelettrica deve essere tenuta in alta considerazione, in modo da sviluppare il settore turistico collegato.