Archeologia industriale: l’edizione 2013 di EXAREA

Le fotografie sono senza dubbio fondamentali per dare risalto al patrimonio industriale e ai mutamenti a cui è stato interessato: gli scatti, infatti, consentono di indagare più a fondo su un argomento delicato come quello della riconversione dell’ex aree industriali e di quelle che sono state dismesse. È proprio per questo motivo che da due anni esiste un progetto chiamato Exarea, fortemente voluto dall’associazione culturale Feudo Ron Alfrè, la quale ha sede a Bellizzi (ci troviamo in provincia di Salerno per la precisione). Inizialmente, si è trattato soprattutto dell’organizzazione di un concorso fotografico che fosse dedicato all’archeologia industriale, ma poi nei vari anni tutto questo si è evoluto.

Non è un caso che l’edizione di quest’anno sia un vero e proprio contest di stampo internazionale, con tutti i cittadini comunitari maggiorenni che avranno la possibilità di partecipare. Ma di cosa si tratta nello specifico? Il tema classico di Exarea è quello dell’archeologia industriale, come già ricordato, ma trovano spazio anche quelle aree dismesse che non beneficiano di tale caratteristica industriale. Con il 2013, poi, si è deciso di ammettere i progetti che hanno a che fare con la riqualificazione di ex aree in stato di dismissione per quel che concerne il paesaggio industriale.

La sezione a cui partecipare è unica, sia che si tratti di fotografie in bianco e nero che a colori: i progetti ammessi saranno quelli composti da un minimo di quattro fino a un massimo di otto scatti. L’Associazione delle Aree Urbane Dismesse (Audis) sarà presente come partner culturale di questo evento, ma non bisogna dimenticare nemmeno la collaborazione strategica dell’Associazione Fotografica Effe.8. Una apposita giuria sancirà il verdetto finale. Sono previsti premi per i tre primi classificati: il gradino più basso del podio vincerà duecento euro e si salirà poi a trecento e cinquecento euro. I progetti possono essere inviati fino al prossimo 27 maggio.