Caratteristiche della stampa a freddo e della coniatura

Spesso si parla di stampa a freddo e di coniatura dei metalli, non soltanto quelli industriali.

Ma come funzionano esattamente queste lavorazioni? In questi casi, i pezzi che devono essere sottoposti al trattamento vengono foggiati a freddo all’interno di alcuni stampi: in tal modo si ottengono dei convenienti effetti di indurimento superficiale. Può anche accadere, comunque, che la forma degli stampi stessi vada a sottoporre il materiale a delle azioni di piegamento e di successiva coniatura. In effetti, è possibile andare a coniare dei pezzi che sono stati stampati a caldo in maniera preventiva, così da ottenere una maggiore precisione nella forma e delle dimensioni con tolleranze piuttosto ristrette.

I pezzi di lamiera, poi, possono spianarsi in modo perfetto mediante lo stampaggio a freddo di alcune striature sulla loro superficie, le quali annullano di fatto qualsiasi tipo di tensione interna deformatrice. La forza che è necessaria per riuscire davvero a stampare a freddo è data dal prodotto tra la proiezione della superficie stampata in centimetri quadri e la relativa pressione. Quest’ultima, a sua volta, può assumere valori molto diversi a seconda del metallo che deve essere sottoposto alle operazioni in questione. Cerchiamo di differenziare nel dettaglio tutte queste casistiche.

Anzitutto, se si parla di ottone, allora la stampatura dei pezzi d’ornamento in lamiera sottile con relativa imbutitura prevede una pressione di una tonnellata per centimetro quadro, mentre i restanti procedimenti sono variabili, come ad esempio la stampatura dei pezzi piatti (tra 8 e 9 tonnellate) e la coniatura con tanto di rilievi (tra 25 e 30). I valori sono invece diversi se si tratta di qualcosa di maggiormente prezioso: la coniatura delle monete d’oro e d’argento richiede una pressione massima di diciotto tonnellate, così come per quella delle monete di nichel. Infine, si richiede una pressione non superiore alle quindici tonnellate per quel che riguarda la stampatura dell’acciaio semiduro.