Il processo industriale della microfusione

Nell’ambito della microfusione metallurgica, il modello industriale si caratterizza essenzialmente per la presenza di resine di tipo termoplastico; in pratica, si tratta di sostanze che sono molto simili alla cera, in grado di rammollire e di fondere a una determinata temperatura, in genere non troppo elevata. Il modello in questione viene anzitutto ricoperto con il materiale di formatura e poi la staffa che contiene la sabbia e il modello viene posta in una apposita stufa, alla temperatura di circa cento gradi.

Metalli e leghe non ferrose: l’utilizzo dei chiodi

Come è noto, i chiodi sono solitamente impiegati in ambito industriale per collegare in maniera stabile e definitiva degli organi meccanici in lamiera oppure profilati. Dopo aver predisposto negli elementi da unire i fori che vi corrispondono, si provvede a introdurre in essi il gambo del chiodo, facendo appoggiare la testa su un apposito controstampo. Quindi, per mezzo di uno stampo, si obbliga il gambo stesso che sporge dall’altra parte ad assumere la forma della seconda testa: questa operazione rappresenta la cosiddetta ribaditura dei chiodi e può essere effettuata a caldo o a freddo.

Le conchiglie impiegate nell’industria metallurgica

Le conchiglie sono quelle forme di metallo che vengono impiegate per le fusioni industriali: rispetto alle normali forme di sabbia, esse presentano dei vantaggi non indifferenti. Anzitutto, possono essere utilizzate per centinaia o anche migliaia di pezzi, inoltre producono dei getti con estrema precisione e un ottimo grado di finitura. Non bisogna dimenticare, però, anche i difetti.

Lo stampaggio meccanico dei metalli industriali

Si definisce solitamente stampaggio quel complesso di operazioni meccaniche per cui, senza avere alcuna produzione di trucioli, si possono ottenere delle lamiere piane o un massello metallico a una o più trasformazioni: l’obiettivo principale è quello di ottenere un oggetto che ha una forma geometrica propria, sia essa piana o solida, anche cava in alcuni casi. La lamiera e il massello, quest’ultimo normalmente a caldo, sono in parole povere assoggettati a una lavorazione di tipo plastico.

Metallurgia: gli impieghi industriali del bronzo

Tutti conosciamo il bronzo per i suoi utilizzi artigianali e artistici, ma di che tipo di metallo si tratta nello specifico? Esso non è altro che la lega del rame con lo stagno, con il tenore di quest’ultimo che tende a salire fino 30% nelle leghe di tipo industriale. Le proprietà meccaniche variano di molto con la composizione, ma bisogna anche ricordare che la lavorazione plastica risulta essere molto più difficile rispetto a quella relativa al rame.

Industria metallurgica e siderurgica: il forno Stassano

Il forno di Stassano è appunto un forno di tipo metallurgico che funziona tramite il riscaldamento elettrico: esso è costituito essenzialmente da un crogiolo di materiale refrattario che è a sua volta racchiuso in un cassone di lamiere di acciaio. Attraverso le pareti penetrano nell’interno al di sopra del bagno metallico due o tre elettrodi, a seconda del tipo di corrente, tra cui scocca l’arco. In questo modo, il riscaldamento stesso ha luogo quasi esclusivamente per irraggiamento.

Borel Switzerland presenta un nuovo forno elettrico a camera

L’azienda Borel Switzerland fa parte del gruppo Solo Swiss, compagnia elvetica fondata nel 1945 e attiva nella progettazione e produzione di fornaci industriali avanzate per il trattamento dei metalli: non è un caso, quindi, che l’ultima novità presentata dalla società in questione sia un forno elettrico a camera che potrà essere sfruttato per tutti i tipi di applicazioni, anche se bisogna precisare che si può far rientrare questo strumento nella categoria dei forni che arrivano alla temperatura di 1.800 gradi.

L’azzurramento dei metalli industriali

Con il termine azzurramento si indica la colorazione azzurra dei metalli che è dovuta a una sottile pellicola di ossido: quest’ultimo, infatti tende a formarsi sulla superficie dell’acciaio, nel momento in cui questo viene sottoposto a un riscaldamento compreso tra i 250 e i 300 gradi e dopo che è stato sottoposto a una deformazione di tipo permanente. Allo stesso tempo, comunque, si verifica la precipitazione degli elementi, i quali sono contenuti anche al solo stato di impurità, con la conseguenza che è impossibile lavorare in maniera adeguata il materiale nell’intervallo di temperatura che è stato menzionato in precedenza.

Industria metallurgica: il titanio

Il titanio è uno degli elementi metallici più leggeri in assoluto: tra le sue principali caratteristiche bisogna senza dubbio ricordare le doti strutturali, tanto da renderlo perfetto per la tecnologia più moderna. L’identificazione come elemento chimico avvenne grazie all’opera del tedesco Martin Heinrich Klaproth nel 1795, anche se la preparazione allo stato puro avvenne per la prima volta solamente nel 1910 con Matthew Hunter, il quale fu in grado di ridurre in tetracloruro di titanio con sodio metallico in un cilindro d’acciaio fuori dal contatto dell’aria. Si tratta di un elemento che è piuttosto diffuso in natura e occupa il nono posto in ordine di abbondanza tra quelli che sono presenti nella crosta terrestre.

Leghe metalliche industriali: il cupralluminio

Il cupralluminio è quella lega metallica che è costituita dal rame e dall’alluminio: il nome alternativo con cui è anche conosciuto è quello di “bronzo di alluminio”, visto che le sue caratteristiche principali sono in tutto e per tutto simili a quelle del bronzo vero e proprio, anche se non è necessario impiegare lo stagno. Per quel che riguarda le leghe industriali, il tenore di alluminio non supera in genere il 16%. In aggiunta, bisogna precisare che il rame e l’alluminio a temperatura ordinaria tendono a formare delle soluzioni solide di caratteristiche diverse, in base a quella che è la composizione effettiva.