Chimica industriale: l’importanza dei siliconi

I siliconi possono essere identificati come prodotti a elevato peso molecolare ottenuti da composti organici del silicio. La loro grande importanza industriale, soprattutto dal punto di vista pratico-applicativo, è dovuta al loro carattere idrofobo, alle eccellenti proprietà dielettriche, nonché alla resistenza al calore, agli agenti ossidanti e a quelli idrolizzanti. I siliconi, inoltre, sono posti in commercio con i nomi di Plastite, Polybond, Rhodorsil e Silastic, sotto forma di resine, oli e elastomeri. Gli oli, in particolare, sono sfruttati in ambito elettrotecnico per la costanza delle proprietà elettriche da -80 a +700 gradi (dielettrici fluidi) e vengono anche usati come lubrificanti, antiadesivi, antischiumogeni e mezzi idrofobi.

Le resine, resistenti al calore e all’ossidazione, sono impiegate per le parti di macchine elettriche e per i laminati di vetro; inoltre, gli elastomeri, resistenti a elevate temperature, sono usati per guarnizioni, isolanti di cavi e rivestimenti superficiali di metalli. Per preparare i clorosilani, si procede industrialmente in tre modi, vale a dire quello diretto, il metodo Grignard e il metodo di addizione a idrocarburi aromatici o olefine. Per quel che concerne il metodo diretto, si tratta del metodo più sfruttato, in particolare per la preparazione dei metilclorosilani, i quali sono prodotti facendo passare vapori di cloruro di metile su polvere di silicio.

Il metodo di Grignard, invece, è alquanto complesso, per cui viene usato solo in casi molto speciali. Tale metodo consiste essenzialmente nel far reagire un alogenuro di alchil o aril-magnesio con una soluzione di tetracloruro di silicio in un solvente inerte. La reazione in questione è molto esotermica; oltre al solvente, è necessario che il reattore sia munito di un efficiente sistema di raffreddamento ad acqua. Infine, il metodo di addizione è limitato al caso in cui l’idrocarburo non incida col suo prezzo sulla possibilità di affermazione commerciale del prodotto finale (si prende in considerazione soprattutto l’acido cloridrico).