Cos’è un massimalista Bitcoin?

Conosci il termine “Massimalismo Bitcoin”? Probabilmente ti è capitato di leggerlo in qualche discussione sui social, oppure in qualche post sulle criptovalute.

Ad ogni modo, se ti interessa approfondire l’argomento, in questo articolo troverai tutte le risposte alle tue domande sull’argomento.

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Chi è un massimalista di Bitcoin?

Si definisce massimalista di Bitcoin una persona che sposa i principi del Massimalismo: una presa di posizione intransigente, e senza compromessi, in merito a una determinata questione. In questo caso, è il Bitcoin ad essere l’oggetto di tale convinzione.

In breve, il massimalista Bitcoin ha la ferma certezza che Bitcoin sia l’unica valuta, nell’universo crypto e non soltanto, della quale valga la pena occuparsi.

Da ciò conseguono le dure condanne di tutte le altre altcoin considerate non soltanto imperfette dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, ma anche discutibili dal punto di vista morale. 

Da dove nasce tale duro biasimo nei confronti di tutte le altre criptovalute? Dall’idea che tali monete digitali non sono altro che truffe, o perdite di tempo, dal momento che non seguono i principi di Satoshi Nakamoto creatore di Bitcoin nel 2009.

Fra i sostenitori del massimalismo di Bitcoin troviamo alcuni fra i primi miners e certi grossi investitori, per i quali Bitcoin è e resterà l’unico asset digitale.

Punti a favore del Massimalismo Bitcoin

Solitamente, è consigliabile dubitare di atteggiamenti ‘integralisti’. Eppure, i massimalisti Bitcoin hanno alcune valide ragioni per sostenere la loro posizione.

La più importante è il valore della crypto: il prezzo Bitcoin è la prova più evidente di quanto l’intuizione del 2009 fosse giusta. Nessuna altra valuta, del mercato tradizionale o della DeFi (finanza decentralizzata) può vantare un apprezzamento, nel corso del tempo, così eclatante. Dando un’occhiata al grafico del tasso di cambio BTC euro si osserva che se nel 2016 un singolo BTC veniva scambiato per circa 400 €, oggi ne occorrono 20.000 € (con punte di apprezzamento superiori ai 50.000 € nello scambio euro BTC).

Un altro punto a favore della presunta superiorità di Bitcoin rispetto alle altre crypto è l’introduzione della blockchain come sistema di funzionamento. Ciò ha favorito la creazione di centinaia di valute digitali che utilizzano la struttura di base di Bitcoin, più o meno modificata.

Infine, proprio il nascere continuo di decine di nuove crypto ha rafforzato l’immagine positiva di Bitcoin che emerge per affidabilità, durata nel tempo e per sicurezza nei confronti di attacchi hacker.

Per sintetizzare, il mantra di un’ipotetica massimalista potrebbe questo: “Bitcoin è lo standard del sistema monetario nativo digitale, del quale rappresenta la moneta di riferimento”.

Punti a sfavore del Massimalismo di Bitcoin

Non ci sono controindicazioni nell’essere un massimalista: nell’universo crypto si è liberi di investire secondo le proprie convinzioni laddove si operi entro principi etici e secondo le regole.

Ci sono però dei punti del ‘credo massimalista’ che cozzano contro la realtà dei fatti. I puristi del massimalismo asseriscono che Bitcoin deve restare esclusivamente una risorsa digitale, mentre lo scenario dimostra come sia già un ecosistema per ulteriori applicazioni della blockchain come la DeFi (finanza decentralizzata) e gli NFT (token non fungibili).

E ancora, la capitalizzazione di mercato di progetti come quello della blockchain Ethereum palesa un dato: gli utenti stanno già guardando ad Ethereum – e alla sua moneta nativa Ether – come a uno strumento per investimenti e per transazioni. Del resto, proprio Ethereum si è palesata come la proposta più aperta all’innovazione e allo sviluppo, con un occhio di riguardo al tema della sostenibilità e dell’impatto ambientale. Già a settembre di quest’anno (2022) Ethereum, con l’aggiornamento The Merge, ha compiuto un’epocale svolta green.

Massimalismo sì o no?

Come hai visto il Massimalismo Bitcoin hai dei buoni punti di fondamento, ma mostra anche dei segnali di rischio. Ecco perché, è consigliabile approcciarsi a tale posizione con cautela.

In conclusione, serve un giusto equilibrio fra le certezze derivate dai numeri e una convinzione troppo rigida che potrebbe farci mancare occasioni al di fuori del nostro perimetro di azione.