Energia termica: inaugurato il TES, rivoluzionario sistema di accumulo basato sulle rocce

Energia termica: inaugurato il TES, rivoluzionario sistema di accumulo basato sulle rocce

Da Tel Aviv alla Toscana, grazie a Enel 

Vapore pulito, acqua calda e aria calda. Stoccaggio termico per generare un calore costante oltre che green. Zero dispersione, con il recupero del calore residuo. E prezzi energetici bassi.

L’energia del futuro, che arriva dalle rocce.

Stiamo parlando dell’innovativo sistema Thermal Energy Storage, nato in Israele e che – per la prima volta al mondo su scala industriale – Enel Green Power ha installato questo 4 novembre in Italia, a Cavriglia, nella Centrale di Santa Barbara. Una tecnologia che consente di immagazzinare energia attraverso l’accumulo di calore su rocce frammentate, per poi rilasciarlo in modo da generare vapore ed elettricità. E che, oltre a offrire una soluzione di raccolta a lungo termine, può rappresentare un enorme passo avanti nella decarbonizzazione delle nostre imprese, dandoci l’opportunità di una nuova libertà energetica. Affrancata dal metano, dalle emissioni di anidride carbonica, dai materiali rari, dai costi di importazione della materia prima gas, dalle oscillazioni del mercato e persino dalla geopolitica – come il conflitto russo-ucraino quest’anno ci ha ricordato. Ma anche dai costi di immagazzinamento, che con questa tecnologia scendono in maniera imponente.

 

Il processo TES si svolge in due fasi:

  • nella prima, cosiddetta “di carica”, il vapore generato dall’impianto di Santa Barbara passa attraverso dei tubi per riscaldare le rocce;
  • nella seconda, di “scarica”, il calore così accumulato viene rilasciato per scaldare l’acqua in pressione e generare vapore per produrre elettricità.

Il sistema, primo nel suo genere, ha la capacità di immagazzinare fino a circa 24 MWh di calore pulito a una temperatura di circa 550°C per 5 ore, garantendo all’impianto una significativa resilienza.

Il TES è il risultato della ricerca da parte del Gruppo Enel di partner innovativi, che in Israele ha portato all’avvio di 58 progetti su 1.500 imprese prese in esame. Progetti scelti con il criterio non tanto della complessità quanto dell’efficacia in risposta alle sfide della transizione energetica ed ecologica. Quella del TES, infatti, è una soluzione semplice: come si può leggere sulla pagina web dedicata, “inspirata dalla Natura”. E basta pensare alla zeolite – “la pietra che bolle” che, se spruzzata con un po’ di acqua, produce calore e fino agli 80 gradi. 

Tra le imprese diventate partner, la Brenmiller Energy il cui know-how permette di usare elettricità, biomassa e calore di scarto per generare vapore pulito e riscaldare acqua e aria. Per l’installazione a Cavriglia, la start-up israeliana ha sviluppato la tecnologia e fornito il sistema di accumulo, mentre Enel ha integrato il sistema con l’impianto di Santa Barbara e validato le prestazioni. Il progetto, nato nel 2018 nell’ambito di un protocollo di collaborazione tra aziende israeliane e grandi industrie italiane, è stato finanziato dalla Israel Innovation Authority con 1 milione di euro.

Tutto questo in una delle Regioni più virtuose d’Italia, che produce da fonti rinnovabili come la geotermia oltre il 50% dell’energia locale. E in un luogo, Cavriglia, nel quale fino al 1994 si estraeva lignite per la siderurgia del Valdarno e la Centrale di Santa Barbara. Una realtà storicamente legata al carbone, che oggi si candida a diventare un vero hub dell’innovazione energetica.

 

Quattro anni di studio, centinaia di professionisti e tantissime pietre:

Questo storage è un esercizio di libertà e indipendenza. Gli innovatori non si fermano davanti ai motivi per cui non si possono fare le cose, ma lavorano con passione e determinazione per trovare il modo di farle e creare un mondo migliore

(Ernesto Ciorra, Direttore Innovability® Enel)