Gli impieghi industriali delle ossa di animali

Potrà forse sembrare bizzarro e inusuale, ma le ossa dei vari animali posso essere sfruttate anche per numerosi impieghi a livello industriale: questo utilizzo viene reso possibile di solito dopo lo sgrassamento, in modo da ricavarne il cosiddetto “grasso d’ossa”. Ma non è tutto, visto che esse sono molto utili anche per la fabbricazione della colla, del nero animale, del fosforo, senza dimenticare la preparazione di concimi di ottima qualità, come possono esserlo ad esempio i perfosfati, le ceneri d’ossa, la farina o la polvere d’ossa e la farina sgelatinata che si può ottenere sempre in questa maniera. Il grasso d’ossa, in particolare, è il prodotto che si ottiene dalle ossa che vengono frantumate di vari animali attraverso un apposito trattamento con acqua bollente o meglio per mezzo dell’estrazione con il vapore d’acqua o con i solventi.

Con l’acqua calda, poi, si riesce a estrarre il 50% del grasso che è presente, con il vapore d’acqua il 75% e con i solventi quasi il 100%. Se si analizza il commercio in questione nel dettaglio, ci si accorge che il grasso d’ossa ottenuto con i solventi viene detto “di estrazione”, mentre quello con acqua o vapore è il “grasso naturale”. L’odore è comunque sgradevole, con un colore fortemente bruno.

L’olio d’ossa, invece, si ottiene trattando con acqua calda le ossa fresche o ben conservate, oppure andando a spremere a temperatura conveniente il grasso d’ossa di buona qualità: esso è liquido o semifluido, giallognolo e inodore, oltre a irrancidire difficilmente, mentre è più probabile il congelamento. Le ceneri d’ossa si ottengono dalla calcinazione delle ossa e contengono fosfato di calcio, carbonato di calcio, sabbia, umidità, ossidi di ferro, magnesio e alluminio e altre materie eterogenee. La farina d’ossa sgelatinata, infine, si ottiene dalle ossa sgrassate da cui si è tolta la gelatina per azione del vapore d’acqua che è stato precedentemente surriscaldato.