Industria olearia: il progetto Re-Waste per smaltire i reflui

L’agro-industriale italiano è rappresentato in larghissima misura da un comparto specifico, vale a dire quello dell’industria olearia: l’olio di oliva è un’eccellenza alimentare dell’intero Mediterraneo, quindi si può ben comprendere l’importanza di tale settore. Il problema, però, è rappresentato dagli scarti e dai reflui che le aziende attive in tale ambito rilasciano nell’ambiente, rifiuti caratterizzati da una forte fitotossicità, ovvero la tossicità che riguarda da vicino gli organismi acquatici e la flora microbica. Come si può sopperire a questa difficoltà evidente? Lo smaltimento delle acque derivanti dalla molitura non è certo un problema di poco conto, anzi.

Un progetto molto interessante che è stato introdotto da qualche tempo a questa parte si chiama “Re-Waste” e prevede una maggiore diffusione della cultura ambientale: l’obiettivo è quello di ottenere una conversione perfetta del refluo che provoca l’inquinamento, anche quelli che presentano gli smaltimenti più complicati, in una nuova fonte di energia, preziosa e utile, un processo del tutto sostenibile. Tra l’altro, come prevede il diritto ambientale, scaricare l’acqua di vegetazione nei corsi d’acqua o nelle fogne è assolutamente vietato per i potenziali rischi che si possono correre, ma non tutti rispettano questo divieto: i casi più frequenti sono quelli di scarichi dei reflui in questione nell’acqua, con dei veri e propri bacini che accumulano i rifiuti tossici in maniera non controllata.

Re-Waste consente di recuperare in modo opportuno l’acqua purificata che poi sarà impiegata nuovamente nei vari processi aziendali (come ad esempio il lavaggio delle olive), ma anche degli estratti fenolici con una precisa attività antiossidante, in particolare quando si tratta di prodotti relativi all’industria cosmetica e alimentare, e dei biogas per la produzione successiva di energia elettrica e calore. Gli impianti sono automatizzati e hanno la possibilità di smaltire fino a venti metri cubi al giorno di reflui dell’industria in questione, grazie anche a un pretrattamento chimico-fisico e a una sezione di filtrazione a membrana.