Inquinamento industriale: i residui plastici nel Lago Erie

Alcuni campioni d’acqua prelevati questa estate dal Lago Erie, uno dei più grandi dell’America settentrionale, contenevano un maggior inquinamento relativo alla plastica rispetto all’oceano: secondo i ricercatori della State University di New York, questo inquinamento industriale ha evidenziato come il lago in questione abbia a che fare con la presenza di numerosi residui plastici, una notizia non certo positiva. Sono stati ritrovati soprattutto tappi di bottiglie e contenitori di vernice, il che significa che fin troppa plastica viene riversata in un lago tanto importante.

Tra l’altro, gli scarti industriali a cui si sta facendo riferimento sono spesso troppo piccoli per essere visibili a occhio nudo. Già nel 1969, comunque, l’incendio che coinvolse il fiume Cuyahoga (uno dei principali tributari dell’Erie) fece scoprire l’inquinamento provocato dalle industrie di Cleveland e di altre città dell’Ohio. Che cosa hanno trovato stavolta i ricercatori? Uno dei campioni, prelevato dai bacini centrali e orientali del lago, ha consentito di accertare la presenza di 600mila pezzi di plastica per chilometro quadrato. Un altro campione, poi, si è fermato a una concentrazione di 450mila pezzi. Il problema non è di poco conto, in quanto nell’Erie confluiscono tutti gli inquinanti di altri laghi, come ad esempio il Superior, il Michigan e l’Huron. La plastica tende a degradarsi in minuscole particelle nel giro di un centinaio o anche un migliaio di anni.

L’abbondanza di queste particelle nel lago potrebbe però essere stata provocata anche da alcune micro-perline che si trovano in molti prodotti di bellezza. La micro-plastica agisce come un potente magnete degli inquinanti del petrolio, dell’industria chimica e molti altri, tanto da poter essere ingeriti dagli organismi acquatici e rovinare la catena alimentare. Tra l’altro, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Spi, l’associazione dell’industria americana delle materie plastiche, il settore è in ripresa, con la California che domina incontrastata, seguita proprio dall’Ohio, dal Texas, dal Michigan e dall’Illinois.