Inquinamento industriale: l’importanza del metodo Cottrell

elettrofiltri_mIl metodo Cottrell viene usato dalla chimica applicata e industriale per ottenere la filtrazione e la precipitazione: in questa maniera, si separano attraverso la modalità elettrostatica le particelle solide oppure quelle liquide che sono sospese in un determinato gas. Il nome deriva da quello del chimico americano Frederick Gardner Cottrell, vissuto tra il 1877 e il 1948, il quale è noto anche per una equazione e una atmosfera. Questo precipitatore da lui ideato consente di far passare il gas da depurare attraverso un forte campo elettrostatico.

Un altro nome con cui l’apparecchio è conosciuto è quello di elettrofiltro: esso si caratterizza per un elettrodo positivo che costituisce il condotto del gas e da un elettrodo negativo, costituito da un conduttore coassiale. Gli ioni negativi che si tendono a formare in seno al gas per effetto del campo elettrico, caricano le particelle solide o le gocce di nebbia sospese nel gas. Tali particelle si raccolgono quindi sull’elettrodo e cadono poi nella camera inferiore. La distanza tra gli elettrodi in questione è di circa dieci centimetri. Gli elettrofiltri sono piuttosto sfruttati e apprezzati in diversi procedimenti industriali. Ad esempio, si possono ricordare le fabbriche di cemento, le attività legate alla depurazione dei gas di distillazione e quelle volte ad evitare l’inquinamento dell’atmosfera.

Il suo scopo è dunque nobile, in quanto contribuisce alla causa ecologica. Il metodo ideato da Cottrell venne impiegato immediatamente nei primi anni del ‘900. L’utilizzo più frequente era quello che prevedeva la rimozione dell’acido dai gas di alcuni stabilimenti, in particolare quelli solforici. Una modifica al progetto iniziale, poi, fece a meno della polvere di arsenico, oltre che delle particelle di piombo. Un altro importante cambiamento, inoltre, è stato quello relativo alle emissioni degli impianti per la lavorazione del cemento. Nel 1912 il chimico americano fondò la Research Corporation, la quale detiene ancora i diritti e i brevetti originali dell’invenzione.