Inquinamento industriale: l’aiuto offerto dalla biotecnologia

400x225_226832_germanyL’utilizzo della biotecnologia per contrastare l’inquinamento industriale è una delle principali sfide che l’Unione Europea vuole affrontare attraverso un apposito progetto di ricerca. Per capirlo meglio, bisogna spostarsi presso l’Università di Friburgo, in Germania, visto che è proprio qui che un team di biologi sta facendo crescere del muschio in un ambiente controllato. Questa pianta tipica del sottobosco è piuttosto utile come bioindicatore dei contaminanti dell’aria, visto che è privo di radici e riescono ad assorbire una massa interessante.

I responsabili dell’inquinamento industriale delle acque americane

epa-water-pollutionLa Ohio Valley Electric Corporation, la Ferro Corporation, ma anche l’American Electric Power e lo US Department of Defense. Sono queste le aziende e gli enti che vengono considerati tra le principali fonti di inquinamento delle acque americane, almeno secondo una indagine che è stata realizzata dall’associazione Food & Water Watch insieme al Political Economy Research Institute dell’Università del Massachusetts. Il titolo di questo rapporto evidenzia come gli Stati Uniti abbiano bisogno di regole più rigide ed efficienti per proteggere la salute pubblica dall’inquinamento industriale delle acque.

Inquinamento industriale: l’importanza del metodo Cottrell

elettrofiltri_mIl metodo Cottrell viene usato dalla chimica applicata e industriale per ottenere la filtrazione e la precipitazione: in questa maniera, si separano attraverso la modalità elettrostatica le particelle solide oppure quelle liquide che sono sospese in un determinato gas. Il nome deriva da quello del chimico americano Frederick Gardner Cottrell, vissuto tra il 1877 e il 1948, il quale è noto anche per una equazione e una atmosfera. Questo precipitatore da lui ideato consente di far passare il gas da depurare attraverso un forte campo elettrostatico.

Accordo tra Pechino e Tianjin contro l’inquinamento industriale

Pechino e Tianjin, la seconda e la quarta municipalità della Cina per quel che riguarda la popolazione complessiva. Non è dunque un caso che queste due metropoli dell’ex Impero Celeste abbiano siglato un piano congiunto di emergenza, il quale avrà l’obiettivo di contrastare l’inquinamento industriale più pesante. L’accordo in questione è stato siglato dalle rispettive autorità municipali per la precisione. Che cosa è stato deciso nello specifico? Le città asiatiche in questione condivideranno un sistema strategico per il monitoraggio dei dati ambientali più importanti, oltre a informazioni e previsioni sulla qualità dell’aria, in modo da allertare se necessario, soprattutto in quei giorni in cui l’inquinamento industriale risulta essere a livelli eccessivi.

L’utilità delle piante contro l’inquinamento industriale

Piante come l’alisso o la felce sono in grado di assorbire i metalli dalla terra precedentemente occupata da stabilimenti, miniere e siti utilizzati come discariche. Diversi ricercatori stanno testando un metodo che possa essere capace di estrarre le proprietà chimiche proprio dalle piante in questione. In effetti, non bisogna dimenticare che ex siti industriali contengono ancora altissimi livelli di metalli nocivi, come ad esempio l’arsenico e il platino.

La nuova legge della Repubblica Ceca sull’inquinamento industriale

Il presidente ceco Vaclav Klaus ha siglato due giorni fa una legge dai risvolti piuttosto importanti: in effetti, questo testo normativo è stato adottato per rendere più rigida la protezione contro l’inquinamento industriale. Tra le correzioni più importanti di questo decreto bisogna mettere in evidenza, in particolare, quella che prevede una certa enfasi per quel che concerne l’utilizzo della migliore tecnologia disponibile; in aggiunta, sono state specificate in maniera molto dettagliata le condizioni per garantire le varie esenzioni che saranno rese possibili.

L’inquinamento industriale, un problema serio per Sheffield

Alcune aree della città britannica di Sheffield stanno facendo registrare un progressivo deterioramento della qualità dell’aria: in pratica, il motivo è facilmente intuibile, le emissioni industriali della city del South Yorkshire stanno aumentando a vista d’occhio, senza dimenticare il crescente utilizzo delle automobili, come è stato evidenziato in un recente rapporto. Si tratta dello State of Sheffield 2013 Report, un documento che è stato commissionato dalla First Partnership locale. In base a questa analisi, l’inquinamento dell’aria del centro inglese è stato considerato responsabile di ben cinquecento morti premature.

Inquinamento industriale: negli Usa il piombo crea ancora problemi

Gli sforzi finora fatti per ridurre l’inquinamento industriale provocato dal piombo non possono considerarsi certo lusinghieri, soprattutto se si fa riferimento al caso degli Stati Uniti. In effetti, il problema continua ad essere ben presente e, stando alle ultime discussioni dell’American Association for the Advancement of Science (Aaas), continuerà a influenzare la salute dei cittadini. Certo, vi sono stati dei miglioramenti sostanziali, grazie soprattutto all’eliminazione virtuale della benzina a base di piombo, delle restrizioni agli impianti che sfruttano tale metallo e altri sforzi per limitarne l’utilizzo industriale.

I metalli pesanti hanno contaminato i terreni agricoli cinesi

Almeno 36mila ettari di terreni agricoli in Cina sono stati contaminati dagli eccessivi livelli dei cosiddetti metalli pesanti: il numero è stato messo in luce da un documento di cui si è reso autore il Ministero della Protezione Ambientale dell’ex Impero Celeste. Le conseguenze sono facilmente immaginabili. Circa dodici milioni di tonnellate di raccolto vengono contaminate ogni anno nella vasta nazione asiatica, il che si può tradurre in un danno economico pari a venti miliardi di yuan (circa sei miliardi di euro per la precisione). L’investigazione sull’inquinamento industriale del suolo è cominciata sei anni fa.