Inquinamento industriale: l’Italia si adegua alla tecnologia Ccs

Le tecnologie industriali e ambientali cominciano finalmente a riguardare anche il nostro paese.

Il governo ha fornito il proprio assenso per un apposito decreto legislativo, il quale altro non è che il recepimento della direttiva comunitaria relativa allo stoccaggio di anidride carbonica dal punto di vista geologico: gli stabilimenti industriali sono già in fase di costruzione a Porto Tolle (provincia di Rovigo) e in Sardegna. La tecnologia in questione è quella della Carbon Capture Sequestration, la quale prevede importanti conseguenze per lo sviluppo industriale ed energetico, rispettando ovviamente l’ambiente.

L’Italia ha subito diverse sanzioni dall’Unione Europea a causa del proprio inquinamento industriale, ora si tenta di immettere in atmosfera il minor numero possibile di biossido di carbonio, grazie soprattutto a un opportuno stoccaggio nei giacimenti geologici. Il ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Ambiente sono i due promotori del progetto in questione.

L’obiettivo è quello di dar vita a dodici impianti sperimentali entro i prossimi quattro anni, senza dimenticare comunque il fotovoltaico e le altre energie rinnovabili. Il modello di riferimento sarà la Germania, attiva da tempo in questo campo: la semplificazione industriale e ambientale dovrebbe assicurare più tutele e meno burocrazia per le piccole e medie imprese, adesso si attendono i risultati concreti.