Il polo industriale di Carini è sempre più in fibrillazione

Carini, il comune siciliano in provincia di Palermo che rappresenta uno dei fulcri principali dell’economia isolana, sta vivendo una situazione non certo semplice per quel che concerne il suo polo industriale: in effetti, ben seicento occupazioni sono a rischio licenziamento, con la crisi economica che sta costringendo molte aziende e imprese a ricorrere agli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione. Qui sorgono nomi importanti dell’industria locale, quale Italtel, Palitalia (società che si occupa della costruzione di pali per l’illuminazione pubblica), Effedi e Imesi-Ansaldo Breda, ma i battenti in fase di chiusura sono purtroppo una costante dell’intera zona.

Come è stato possibile che il polo in questione si trasformasse in qualcosa di così negativo? Secondo la Fiom Cgil di Palermo, le condizioni attuali sono a dir poco allarmanti, tanto che le ristrutturazioni aziendali hanno imposto dei tagli piuttosto pesanti e sempre a danno dei lavoratori e dei dipendenti. Una buona parte delle responsabilità in questione va assegnata senza dubbio agli enti locali e alle istituzioni, visto che molte materie sono di loro competenza e la gestione dell’area industriale carinese non poteva essere monitorata in maniera peggiore. Tra l’altro, già da qualche anno si stava assistendo alla cronica perdita di competitività da parte delle aziende in questione, sia dal punto di vista delle infrastrutture che da quello del supporto finanziario. Un esempio emblematico di quanto si è verificato lo si può avere con il caso di Italtel: questa compagnia, infatti, doveva beneficiare di fondi comunitari importanti, con la promessa anche di assumere una serie di nuovi ingegneri.

Questi stessi fondi, però, non vengono sbloccati dalla Regione e questo stallo è oltremodo dannoso. A questo quadro bisogna poi aggiungere le condizioni estreme dei dipendenti dell’Imesi, i quali hanno scioperato proprio di recente a causa dell’amianto rinvenuto in uno dei loro capannoni. La speranza è che la situazione si ristabilisca quanto prima, offrendo subito una occupazione a tutti quei dipendenti che ci hanno già rimesso con il loro licenziamento.